GMC. L’assoluzione di Angelo Brancaccio e Andrea Lettieri. Ecco perchè non ci convince la posizione del tribunale che considera inventate le dichiarazioni del pentito Nicola Panaro

16 Aprile 2020 - 16:46

GRICIGNANO D’AVERSA – (g.g.) Abbiamo estrapolato un’altra parte delle motivazioni con cui il tribunale di Aversa Napoli nord ha motivato l’assoluzione degli ex sindaci di Gricignano ed Orta di Atella Andrea Lettieri e Angelo Brancaccio per l’ormai famosa multiservizi GMC.

Stavolta si tratta dello spazio che il tribunale dedica alla confutazione dei contenuti delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Nicola Panaro che, al contrario, la dda, a suo tempo, ha considerato importanti allo scopo di provare la colpevolezza degli imputati.

Nicola Panaro afferma alcune cose. La prima è che lui, subito dopo la cattura di Francesco Schiavone Cicciariello, con Nicola Schiavone ancora in età non adatta, assunse le redini del gruppo Schiavone, quindi fondamentalmente del clan dei casalesi. In questa veste, decise di entrare nell’affare GMC attivando rapporti, a suo dire, già esistenti, tra Lettieri e il clan, attraverso il gruppo di Gricignano dei Di Grazia, noti anche con il loro soprannome degli scusuti.

Sostiene pure che l’accordo fu raggiunto, che loro, cioè i casalesi ci puntarono, perchè ritenevano di poter governare molti appalti. Panaro aggiunge anche di aver incontrato Sergio Orsi e in questa partita, come abbiamo già scritto nello scorso articolo (CLIKKA QUI PER LEGGERLO), entra dal 2004 o 2005 in poi, innestando quell’accelerazione che non c’era stata subito dopo la costituzione di GMC, avvenuta nel 2002.

Panaro continua affermando che, una volta stabilito l’accordo, lui si defilò lasciando la gestione diretta delle relazioni con il livello politico a Lello Letizia e ai fratelli di Peppe o’ padrino, cioè Corrado e Massimo Russo, detto Paperino.

Infine, Panaro ha dichiarato che il clan dei casalesi ha sempre dato una mano alle elezioni ai politici coinvolti nell’affare GMC. Al riguardo, fa proprio i nomi degli stessi Andrea Lettieri e Angelo Brancaccio.

Il giudice muove rilievi al fatto che questo ruolo di leadership nella messa in moto dei meccanismi relazionali di GMC, a partire dall’accordo tra la parte imprenditoriale degli Orsi e quella politica di Andrea Lettieri, è lo stesso descritto e rivendicato da Orlando Lucariello. E il fatto che Panaro consideri Lucariello un subalterno, non è un elemento che spiega questa sovrapposizione perchè secondo il giudice se uno è un subalterno, non è possibile che faccia cose senza che il vertice le conosca.

Poi vengono rilevate una serie di sfasature temporali. Al riguardo, il tribunale insiste su una cosa che ,a nostro avviso, come già abbiamo scritto nell’articolo precedente, conta fino a un certo punto. Panaro viene scarcerato il 17 luglio 2002, qando la procedura per la costituzione di GMC è già attivata ed è noto anche il ruolo che dovrà svolgere Sergio Orsi, ma ripetiamo, lì almeno per due anni e mezzo, non si è mosso granchè, perchè Orsi era ancora impegnato a chiudere le vicende complicatissime di Eco4.

La partenza vera è avvenuta nel 2004 e lì Nicola Panaro c’era, era attivo e svolgeva anche il ruolo di capo clan.

Dunque, il tribunale ritiene che la partita tra Andrea Lettieri, Brancacco e Sergio Orsi, cioè tra la parte pubblica e privata, fosse già chiusa nel mese di luglio, come se il clan dei casalesi fosse una componente amministrativa che ha mancato all’appuntamento con il momento topico della procedura.

Chi conosce la camorra di quei territori sa bene, e lo sapevano bene sicuramente anche Orsi e Lettieri, che una roba del genere, cioè la GMC non avrebbe mai potuto seriamente nascere senza che al tavolo dei soci di fatto non stesse seduto anche il clan dei casalesi.

Dunque, l’ancoraggio dell’intesa Orsi-Lettieri, al momento formale della costituzione amministrativa, non ci convince esattamente come non ci convincevano alcuni rilievi espressi rispetto alle cose affermate da Nicola Schiavone.

Quando il giudice smonta il ruolo di Nicola Panaro come testimone di accusa credibile, affermando che questi ha dichiarato il suo ingresso sulla scena a partire dal novembre 2003 e nell’anno 2004 quando era latitante, noi che siamo stati testimoni del tempo e tanto abbiamo scritto sull’affare GMC, diciamo che fu esattamente  quello il periodo in cui sull’asse Baia Domizia-Casal di Principe si giocavano le partite decisive.

Il tribunale definisce invenzioni le parole di Panaro. E lo fa per questi motivi, fornendo cioè alla fase dell’aggiudicazione della gara, un significato che a nostro avviso, ma ad avviso di tutti quelli che conoscono il fenomeno criminale del clan dei casalesi, non era affatto cruciale perchè in quel contesto le carte, i documenti, le procedure erano un puro optional.

Le vere delibere si scrivevano e si definivano, usiamo una espressione alla moda dopo la sortita del premier Conte, col favore delle tenebre.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELLE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA