GUARDA IL VIDEO. Ci risiamo: Di Nardi D’Aiello in un altro comune di Zannini. Ma gli operatori ecologici sono sul piede di guerra, protestano sulla procedura, sulla loro liquidazione e sul passaggio di cantiere
23 Luglio 2025 - 12:01

Il sindaco di Casaluce, Luongo ha espresso al sua idea in un posto Facebook il cui testo integrale vi pubblichiamo in calce all’ articolo insieme al comunicato sindacale, Nella breve premessa del racconto cronistico esprimiamo ancora una volta la nostra opinione, a nostro avviso, per amor di verità, sulla identità della WM Magenta srl e su tutte quelle che Di Nardi considera coincidenze che comunque gli permettono di ottenere soldi importanti a Mondragone, a Castel Volturno e ora a Casaluce comune affratellato con il consigliere regionale
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I contenuti della protesta inscenata dagli operatori ecologici di Casaluce li sviluppiamo nel seguito di questo articolo mettendovi anche a disposizione qualche immagine del sit in organizzato davanti al Comune. Siamo a disposizione, naturalmente, dell’amministrazione comunale e della società W. M. Magenta qualora volessero esprimere il proprio punto di vista.
Noi, però, avvertiamo sempre il bisogno di mettere al di sopra di ogni ragione e di ogni nostro rischio la qualità dell’informazione fornita ai nostri lettori. Ultimamente, l’imprenditore Alberto Di Nardi, che per anni e anni è stato il patron della DHI si agita tantissimo quando scriviamo che dietro a WM Magenta ci sia ancora lui. Ci rendiamo conto che le visure camerali dicono altro, dicono che il suo posto è stato preso dalla moglie Miriam Aiello, ma noi accettando la prospettiva di doverci difendere davanti ai magistrati, non vogliamo fare la figura degli stupidi e dei fessi davanti ai nostri lettori nel momento in cui andiamo ad affermare che Alberto di Nardi non c’entra nulla con questa azienda e che lui fa tutto un altro lavoro e non si occupa delle modalità con cui la consorte gestisce WM Magenta.
Non ci crediamo e abbiamo ragione di non crederci. Conosciamo personalmente Alberto di Nardi e conosciamo personalmente Miriam
Questo per amor di verità e per amore dei nostri lettori che non vanno presi in giro. Detto ciò l’approdo a Casaluce di WM Magenta di Di Nardi e D’Aiello (mettiamoli tutti e due i cognomi così il primo è più contento) lo dobbiamo catalogare su quello che Di Nardi ci invita a considerare delle mere coincidenze. E nel momento in cui noi non le consideriamo tali a lui si scatena il prurito della querela che a noi francamente non fa né caldo e né freddo come lui ben sa perché anche Di Nardi conosce bene noi come noi conosciamo lui, La coincidenza sarebbe la seguente dopo Mondragone, comune dominato da Giovanni Zannini, dopo Castel Volturno comune dominato da Giovanni Zannini ora anche Casaluce comune stra dominato da Giovanni Zannini che col sindaco Francesco Luongo condivide anche dei momenti ludici, giusto per farvi capire il grado di amicizia personale che c’è tra i due. Che vi scriviamo ora? Che un indizio è un indizio che due indizi sono due indizi che tre indizi sono una prova? Di Nardi e D’Aiello sono imprenditori iscritti a pieno titolo al “cartello” del consigliere regionale di Mondragone. Mica questo è un reato di per sé. Una scelta di vita che ha portato naturalmente chi ritiene che quella politica rappresenti la cifra tossica, cancerogena di questa provincia, parliamo di CasertaCe, a guardare di Nardi con grande diffidenza e con delusione. Poi, figuriamoci ognuno fa il suo mestiere. Lui fa quello di imprenditore della monnezza, settore in cui si possono fare tanti quattrini in proporzione agli affidamenti ottenuti; noi facciamo i giornalisti che riteniamo il cammino testimoniale per la legalità una cosa molto serie a che parte dalla denuncia del modo di far politica 8si fa per dire) cosi come la fa Giovanni Zannini.
Qui sotto separata da questa breve nota d’introduzione la cronaca degli eventi così come si stanno sviluppando a Casaluce secondo ciò che è scritto nel documento degli operatori ecologici, difesi dal sindacato USB
CASALUCE – Oggi, mercoledì 23 luglio, mattinata di protesta davanti al Comune di Casaluce. A scendere in piazza sono i lavoratori della ECOCE, azienda attiva nel settore dell’igiene ambientale, affiancati dalla sigla sindacale USB, per denunciare l’ennesimo cambio d’appalto avvenuto in pochi mesi senza il rispetto delle procedure previste dal contratto nazionale e dalle normative di settore.
Secondo quanto dichiarato dai rappresentanti sindacali, in un comunicato il cui testo integrale vi mettiamo a disposizione in calce all’articolo, l’assegnazione del nuovo appalto sarebbe dovuta avvenire già il 15 luglio scorso, segnando la fine dell’affidamento all’ECOCE e il passaggio diretto a una nuova ditta senza nemmeno avvertire i lavoratori che in questi casi devono firmare le dimissioni per poter essere assunti dalla nuova azienda entrante, oltre il concordare i pagamenti delle spettanze economiche dovute tra TFR e altro emolumenti
Il presidio, iniziato alle ore 8:30 davanti al municipio in via Allende, punta i riflettori su una gestione approssimativa del servizio di raccolta rifiuti nel Comune di Casaluce, che da anni è privo di una vera gara d’appalto pubblica. Una situazione che, secondo i lavoratori, ha generato confusione, precarietà occupazionale e carenze strutturali, soprattutto per quanto riguarda l’organico ridotto e le condizioni di lavoro presso l’isola ecologica comunale.
I manifestanti chiedono un incontro urgente con il sindaco Francesco Luongo, l’assessora all’ambiente Valentina Sorrentino, e i tecnici comunali competenti, sollecitando l’amministrazione a presentare immediatamente un bando pubblico per l’affidamento del servizio. Un impegno che, ricordano, era già stato annunciato nel novembre 2024, durante un precedente confronto con il primo cittadino.
“La situazione è diventata insostenibile – affermano i lavoratori in presidio – non solo siamo sottorganico, ma veniamo trattati come numeri, con continui passaggi di mano senza alcuna chiarezza né rispetto delle regole. Vogliamo garanzie, diritti, e un servizio che sia finalmente trasparente e stabile”.
Intanto il sindaco Francesco Luongo in una nota rivolta alla stampa e pubblicata in Facebook ha fatto sapere che “In riferimento al comunicato diffuso dalla sigla sindacale USB e alla gravità delle affermazioni in esso contenute, comunico che provvederò a trasmetterne copia agli organi competenti, riservandomi ogni azione legale a tutela dell’Ente, dell’Amministrazione e della dignità istituzionale del Comune. Sarò sempre al fianco dei lavoratori, nel rispetto dei diritti e delle regole. Ma chi pensa di ottenere vantaggi attraverso pressioni o metodi intimidatori ha decisamente sbagliato interlocutore. È evidente che, fino al formale ritiro di tali gravi accuse o di una verifica da parte della Magistratura, ogni forma di interlocuzione con i soggetti promotori del comunicato è da ritenersi interrotta.“

