GUARDA IL VIDEO. Il codice della strada a Capua è un optional. Dopo la lezione della vice sindaca Marisa Giacobone riparte la guerra personale di Villani, Di Gianni & Co. contro la ditta Casella. Leggete che mezzuccio si sono inventati per aggirare il Tar

23 Settembre 2024 - 12:24

Giovedì all’improvviso è comparso un segnale di divieto di transito in via Riviera Casilino non attivato da un ‘ordinanza così come prescrive il codice della strada che a Capua non esiste come dimostra la strafottenza con cui la vice sindaca continua a occupare l’intera superficie marciapiede pubblico di fronte al bar Giacobone in clamorosa violazione dell’articolo 20 coma 3 n. 3

CAPUA – (g.g) Quello che sembrava essere un problema in via di risoluzione per la città di Fieramosca si conferma, invece, l’ennesimo atto di prepotenza in barba ai regolamenti messo in atto, ancora una volta, da parte dell’amministrazione guidata dal sindaco

Adolfo Villani.

Qualche giorno fa dai social abbiamo appreso, con piacere, la risoluzione della problematica legata al passaggio dei pullman privati sul Ponte Romano, quelli che per lo più si occupano del trasporto degli studenti. Questione sollevata dalla ditta Casella alla quale prima il Tar e poi la Regione Campania hanno riconosciuto la possibilità di poter esercitare a pieno la funzione di trasporto scolastico. Beninteso che abbiamo avuto modo di leggere anche tutti i risvolti, a tratti inquietanti che, ancora una volta, hanno fatto da contorno alla questione. Ultimo esempio, ma solo in ordine di tempo, ci viene offerto dalla richiesta inoltrata, a firma di un consigliere comunale di maggioranza Graziano di Gianni, alla Regione Campania per sottolineare, per l’ennesima volta, nonostante proprio l’ente regionale ne avesse riconosciuto il pieno diritto, in un prossimo articolo vi spiegheremo dettagliatamente la questione, di limitare il passaggio dei bus privati sul ponte Romano

A qualche giorno di distanza non si è fatto attendere l’ennesimo atto dimostrativo da parte del sindaco Adolfo Villani e dei rappresentanti della sua amministrazione.

Nella giornata di giovedì è, infatti, comparso, in via Riviera Casilino incrocio con via Roma, un divieto di transito ai veicoli pesanti e autobus. Ciò significa che i veicoli pesanti e gli autobus sono costretti a svoltare a sinistra, in via Roma, in cui ci sono tratti angusti dove le auto sostano sia a destra che a sinistra per cui il transito degli autobus diventa malagevole e pericoloso per i pedoni visto che non ci sono i marciapiedi. Inoltre la pavimentazione di via Roma è costituita da basolato per cui il transito di veicoli pesanti determina vibrazioni che si riverberano nelle abitazioni circostanti.

Ci risulta che l’articolo 5 comma 3 del codice stradale prescrive che “i provvedimenti per la regolamentazione della circolazione sono emessi dagli enti proprietari, attraverso gli organi competenti a norma degli articoli 6 e 7, con ordinanze motivate e rese note al pubblico mediante i prescritti segnali.” Dunque la problematica continua ad essere affrontata con espedienti vari, quasi come se il sindaco ne avesse fatto un fatto personale, cosa non in linea con la sua funzione pubblica, e non come effettivamente andrebbe affrontata soprattutto attenendosi alle regole, alle norme del codice della strada che invece la città di Fieramosca dimostra spavaldamente, ancora una volta, di violare così come ampiamente dimostrato dalla vice sindaca Marisa Giacobone con l’arcinota questione dell’occupazione del suolo pubblico dell’omonimo bar di famiglia in violazione del comma 3 dell’art. 20 del CDS.

E poi, questi giochini di “alta strategia 😂😂” che fa Villani, cioè di apporre dei segnali stradali senza ordinanza, li fa per evitare che la ditta Casella già trionfatrice al Tar possa impugnarle ancora una volta? Cosa fa, viola a monte il codice della strada per non fare una nuova brutta figura al Tar? Ma questi sono mezzucci che un qualsiasi avvocato potrà smontare chiedendo una procedura d’urgenza proprio al Tribunale Amministrativo che, a quel punto, potrebbe anche trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica competente del territorio