GUERRA IN FAMIGLIA. Cerca di colpire il fratello e lo minaccia di morte: “Quegli scemi dei carabinieri…”

17 Aprile 2025 - 11:53

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Finisce davanti al giudice la lite furibonda tra due fratelli di San Felice a Cancello, degenerata al punto da trasformarsi in un processo penale. Uno dei due è ora imputato per minacce aggravate e danneggiamento, mentre l’altro si è costituito ovviamente parte offesa.

Secondo l’accusa, durante un violento alterco, l’uomo sotto processo avrebbe minacciato gravemente il fratello, urlandogli frasi come: “Ti devo uccidere” e “Hai chiamato gli scemi dei carabinieri e non vengono”. Uno sfogo verbale che, secondo quanto emerso, sarebbe stato accompagnato da un gesto ancor più pericoloso: il lancio del manico di una pala, che avrebbe colpito e distrutto la persiana di casa

della vittima.

L’udienza odierna si è svolta davanti al giudice monocratico Rossi e ha visto sfilare gli ultimi due testimoni della difesa: la figlia dell’imputato e la cognata della stessa. Tuttavia, entrambe non erano presenti durante i fatti contestati, avvenuti tra febbraio e giugno 2021, e quindi non hanno potuto offrire elementi rilevanti sul fatto in sé, ricostruendo, però, i rapporti non ottimali tra i due.

A fine udienza, i legali della parte civile – gli avvocati Rosa Piscitelli e Gennaro Masiello – hanno chiesto di poter ascoltare un nuovo testimone, più volte citato nel corso del processo. La richiesta, basata sull’art. 195 del codice di procedura penale, è stata accolta dal giudice, che ha fissato una nuova udienza per luglio, quando il testimone sarà formalmente sentito.