Il carabiniere infedele deve restare in carcere. La Cassazione dice no a Lazzaro Cioffi

4 Febbraio 2019 - 17:32

CASAGIOVE – I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato la decisione del Tribunale del Riesame di Napoli che, a sua volta, confermato in parte l’ordinanza emessa il 22 giugno scorso dal Gip, con la quale è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere. L’ex brigadiere Lazzaro Cioffi è accusato di aver favorito l’associazione dedita al traffico di stupefacenti, legata al clan Ciccarelli Sautto e capeggiata da Pasquale Fucito.

Cioffi era ricorso in Cassazione, e non è la prima volta, contro la sentenza emessa dal Tribunale della Libertà del capoluogo campano che, come scritto in precedenza, ne confermava l’arresto. Secondo gli ermellini, però, le richieste dell’ex brigadiere di Casagiove sono “manifestamente” infondate. Tra i vari motivi presentati dall’avvocato difensore di Cioffi, veniva fatto riferimento all’incompatibilità delle sue condizioni di salute con il regime carcerario.

Per i giudici dell’ultima istanza, la consulenza che rivelava le patologie che proverebbe l’impossibilità di Cioffi di restare dietro le sbarre non è stata presentata davanti al giudice competente a decidere, essendo il Tribunale della Libertà, così è scritto nella sentenza, “privo di poteri istruttori e sottoposto a ristretti limiti temporali per l’emissione del provvedimento di controllo“.