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Il clan dei Casalesi in Toscana. “Mirano ad appalti pubblici grazie a contatti locali”

24 Aprile 2022 - 10:20

CASAL DI PRINCIPE – Dalla relazione semestrale della Dia, presentata nei giorni scorsi in Parlamento emerge come la Toscana sia diventata una terra di interesse del clan dei casalesi e di gruppi a questo collegati. “Le attività giudiziarie e di analisi hanno tratteggiato evidenti e significativi segnali di condizionamento e infiltrazione nelle dinamiche economico-finanziarie e sociali concretizzatesi attraverso incisive forme di riciclaggio delle ingenti somme di denaro di provenienza illecita”.

L’acquisizione di attività commerciali e turistiche,  – si legge nella relazione – nonché l’inserimento negli appalti pubblici relativi ai settori dei servizi e delle costruzioni costituiscono solo un esempio della“forza criminale delle mafie nella Regione”.

E ancora, “Le attività info-investigative pregresse ed attuali hanno evidenziato la capacità di erosione del tessuto economico toscano soprattutto della ‘ndrangheta e della camorra e in misura meno diffusa di Cosa Nostra, per la quale è stata comunque accertata la presenza sul territorio di soggetti affiliati o contigui alle varie famiglie mafiose siciliane stabilitesi nella Regione. Più incisiva è l’operatività nei più svariati settori leciti e illeciti della criminalità campana le cui proiezioni di matrice camorristica risulterebbero distribuite in maniera eterogenea sul territorio regionale.”

“Le indagini hanno portato alla luce una holding che si dedicava al subappalto di manodopera, alla frode fiscale e al riciclaggio con investimenti considerevoli anche nelle opere pubbliche effettuati dal clan dei Casalesi. Dal relativo compendio probatorio è emerso che proprio in Toscana, la compagine delinquenziale casertana dispone di una serie di contatti che ha portato, nel tempo, all’esecuzione di numerose opere edili anche attraverso la partecipazione di gare d’appalto di natura pubblica”.