IL FOCUS CASERTA. Arieccoci con il bando per la riscossione che vale centinaia di milioni di euro. Sull’aggio, copyright Publiservizi, ecco la soluzione double face

10 Dicembre 2020 - 20:53

Nel capitolato speciale c’è scritto una cosa, cioè che il concessionario farà asso pigliatutto, pappandosi anche i soldi dell’Imu trattenuti dallo Stato. Invece, nel disciplinare di gara…

CASERTA (g.g.) – C’è un non so che di sadico nel contenuto dei documenti che apparecchiano la nuova gara per l’aggiudicazione dei servizi di riscossione dei tributi e delle tasse del Comune di Caserta. Il sindaco Carlo Marino dichiarò solennemente durante l’estate del 2016, a meno di due mesi di distanza dalla sua elezione dopo la vittoria elettorale, colta nel ballottaggio contro Riccardo Ventre, che al primo punto del programma, ponendo addirittura un’ipoteca formale su questo già all’interno dei proverbiali primi 100 giorni, ci sarebbe l’internalizzazione di tutto il sistema di riscossione, dentro e attorno al quale girano,  milioni con la pala.

I due autori televisivi molto “sinistri” ma indubbiamente bravi, Marco Giusti ed Enrico Ghezzi, nella loro famosa trasmissione del preserale dell’allora Rete Tre, Blob, tenevano una rubrica fissa intitolata Cinico Tv, nella quale presentavano situazioni, più o meno romanzate, popolate da personaggi ineffabili, i quali, con una proverbiale faccia di bronzo, non facevano una piega nell’approfittare senza ritegno del prossimo loro, del genere umano. Altro che Cinico Tv, Marino si sarebbe conquistato un posto stabile in quella rubrica. Perché prima ha promesso l’internalizzazione dei tributi a tutti quelli che ritengono che la

presenza di Publiservizi nella città di Caserta si configuri come quella di un potentato improprio. Che arriva ad essere un potere costituito, addirittura superiore da quello esercitato dal popolo sovrano attraverso i propri organismi rappresentativi. Elaboriamo le categorie: non più sadismo, ma sadomaso.

Perché qui c’è un sadico che prima dice di internalizzare e poi fa un bando in cui addirittura aumenta gli anni di affidamento del servizio ai privati, portandoli all’incredibile cifra di 7 giri completi di calendario. “Maso” è il popolo di Caserta a cui piace, diciamocela tutta, di pagare i tributi più alti d’Italia, legati a due dissesti e di propiziare con il proprio silenzio e con la propria accondiscendenza nel continuare a votare determinate persone, un terzo dissesto, per cui occorreranno conti correnti personali in formato Abu Dhabi per pagare tutti i quattrini chiesti dal Comune attraverso la Publiservizi.

E allora facciamolo un viaggetto nel Capitolato speciale di gara e nel disciplinare. Vi diciamo subito che avendo vissuto, da narratori protagonisti, quello precedente, quello venuto fuori dopo il lungo moto pendolare dell’allora dirigente Carmine Sorbo tra la sede del comune e quello della Publiservizi, distante meno di cento metri. Vi diciamo già che ci sono molte assonanze, molti tratti di similitudine e anche dei copia e incolla, oltre ad aggiornamenti legati a modificate esigenze che suggeriscono prudenza nei confronti delle norme del Codice degli appalti.

Stasera ci concentriamo sull’Imu, divenuta un’Imposta-monstre perché da qualche anno ha fagocitato, incorporato anche la ex Tasi.

Attenzione, istruzioni per l’uso: quando un cittadino di Caserta paga volontariamente l’Imu, l’importo da lui versato finisce nelle casse dell’Erario, cioè dello Stato che “si prende” tutto e giustamente non si fida dei comuni. Una volta trattenuta una quota importante, lo Stato trasferisce il resto al comune o ad un soggetto delegato.

Nel passaggio del capitolato speciale che pubblichiamo in calce, viene detto in pratica che il famoso aggio di tutti gli scandali, l’incredibile (o invece molto bene spiegabile, in considerazione dei dati anagrafici dei dipendenti Pubbliservizi, tutti figli, parenti, compari e commare dei politici casertani), introito sulla riscossione volontaria dell’Imu ma anche di altre imposte, tasse e tributi comunali, verrà calcolato sull’importo versato dai contribuenti.

Trasferiamoci dal capitolato al disciplinare: in questo caso viene scritto esattamente il contrario. Cioè che i servizi saranno remunerati sulle somme che il Comune effettivamente incasserà.

Insomma, abbiamo un caso – stavolta il brevetto è ufficialmente del dirigente Franco Biondi -, di regolamentazione double-face. Magari, se la gara la vince la Publiservizi applicano il capitolato e dunque il super-aggio Imu lo calcoliamo su tutto il gettito dell’imposta, con la conseguenza che il concessionario introiterebbe anche una percentuale di quattrini sull’importo che lo Stato trattiene e che il comune di Caserta non vedrà nemmeno in cartolina. Al contrario, se vince qualcun altro (la vediamo dura) possiamo applicare, invece, il disciplinare che, meno furtivamente, afferma che l’aggio sulla riscossione volontaria (che comune resta ancora in ballo ed è una vera vergogna), sarebbe applicato sulla cifra frutto della rimessa fatta dall’Erario al comune di Caserta.

Questa è la prima puntata, ma vi garantiamo che nei prossimi giorni ne faremo altre e leggerete le solite cose, leggerete i motivi, seri e come sempre approfonditissimi, per cui noi faremo un nome ben preciso, in sede finale di pronostico, sull’esito della gara che vale davvero, e non solo per dire, centinaia di milioni di euro. E la parole pronostico, lo diciamo per gli amanti del concetto di continenza o incontinenza di un articolo giornalistico, significa quello che è scritto su ogni serio vocabolario della lingua italiana

Il contenuto del Capitolato d’Appalto sulla gara per l’esternalizzazione dei servizi di tributi a Caserta: Il corrispettivo C1 (IVA esclusa se dovuta) riferito al servizio S1 in articolo 1 sarà determinato applicando l’aggio percentuale A1 offerto alla ditta aggiudicataria all’importo delle somme che risulteranno versate dai contribuenti a titolo IMU, con qualsivoglia modalità prevista dalla legge o dai regolamenti comunali, in regime di autoliquidazione o in ravvedimento, rispetto all’obbligo di versamento annuale alle prescritte scadenze.

Qui, invece, il Disciplinare di gara: I servizi oggetto di appalto saranno remunerati in relazione alle somme effettivamente incassate dall’Ente per effetto delle attività eseguite dall’Appaltatore, in ragione degli aggi e dei corrispettivi derivanti dai ribassi da questi offerti in sede di gara rispetto a quelli posti a base d’asta.