IL FOCUS CASERTA. Cinque Stelle, l’ingegnere-senatore Agostino Santillo fonda la corrente dei “palazzinari”: cemento nel Macrico

1 Ottobre 2018 - 09:58

Caserta (Pasman) – Scopriamo in queste ore che i parlamentari casertani del Movimento 5 Stelle, riportando inaspettatamente in ballo l’argomento con una serie di contatti preliminari con la curia vescovile ed il Comune, vogliono edificare l’area del Macrico. Sembra che a spingere sia soprattutto l’ingegnere Agostino Santillo di Casapulla, divenuto senatore alle elezioni del 4 marzo scorso.

E ciò alla faccia di quello che si proclama governo del cambiamento – di cui il loro partito costituisce la componente maggiore – e delle nette ed estese posizioni di contrarietà ad una tale ipotesi che molte e qualificate associazioni e comitati cittadini esprimono da anni.

Come è avvenuto per la prima e la seconda Repubblica, se questa loro – come essi dicono – è la terza, vogliono costruire variamente in quello che è il polmone verde della città, scampato finora fortunosamente alla speculazione edilizia solo per la sua passata demanialità e per la sua successiva proprietà clericale, che l’hanno preservato dallo scempio edificatorio che negli ultimi decenni ha assalito il capoluogo.

Poco importa che l’onorevole cittadino Antonio Del Monaco ed il senatore “cittadino” Agostino Santillo vorrebbero realizzare un campus universitario, di supposta utilità pubblica ed esattamente come prima si voleva costruire un fantomatico centro aerospaziale, perché sempre di tanto cemento di tratta. E per la lobby dei costruttori fa poca differenza realizzare un polo residenziale o edifici pubblici. Anzi, come sanno anche i bambini, su questi ultimi i margini di profitto per loro sono ben maggiori, per i costi notoriamente più elevati di essi e, in conseguenza dei blandi controlli degli adempimenti contrattuali, per la possibilità di giostrare con la qualità dei materiali e delle prestazioni.

E quanto alle esigenze della compagine universitaria la città, anche per il suo calo demografico, offre ampie possibilità persino più valide ed efficienti soluzioni attraverso la riqualificazione dei volumi urbani esistenti.

Al dunque, come sia nata questa sortita non sapremmo dire.

Per Agostino Santillo, come detto, si può pensare ad un “riflesso condizionato” in quanto lo sappiamo ingegnere. Per l’ex generale Del Monaco non sappiamo che pensare.

Certo, i due devono aver meditata e ponderata non poco la questione, avendola presentata bella e pronta ai casertani.

Moltissimi dei quali pensano che il Macrico, conservando le sue sole costruzioni antiche di pregio e con l’abbattimento di tutti gli altri manufatti esistenti, debba diventare finalmente il parco pubblico cittadino, dal verde integrale, che manca alla città.

Quanto ai costi futuri per esso che spaventano il sindaco Carlo Marino, si metta mano agli sprechi comunali e consenta il referendum cittadino e si vedrà.

Con oggi, il nostro giornale inizia una serie di focus su questo fondamentale tema per la città.

Invitiamo i lettori che volessero esprime la loro opinione a scriverci sulla email della redazione.

Ospitiamo, con questo primo approfondimento, la posizione del Gruppo Consiliare Speranza per Caserta, presieduto dalla consigliera Norma Naim, che riportiamo integralmente, sottolineando soltanto il richiamo che viene fatto al vescovo emerito Raffaele Nogaro, che autorevolmente si è speso anche su questa vicenda.

 

Gruppo Consiliare Speranza per Caserta                                     

 MACRICO

Il Gruppo Consiliare “Speranza per Caserta” interviene nel dibattito che si sta sviluppando sul Macrico, dopo l’incontro del M5S con il Sindaco Marino per ricordare una storia, lunga circa 20 anni di lotte e resistenza.Nel 2000 fu firmato un protocollo d’intesa fra l’IDSC e il Comune di Caserta e il tentativo di vendita fu smascherato dall’allora Vescovo Mons. Raffaele Nogaro, che durante il Te Deum di fine anno dichiarò che l’operazione rischiava di trasformarsi in una gigantesca speculazione, minacciando anche le proprie dimissioni se ciò fosse accaduto. 

A sostegno del Vescovo si affiancò il Comitato Macrico Verde con l’obiettivo di classificare la zona in F2, cioè zona inedificabile, atteso che il Decreto di approvazione del vigente PRG di Caserta prevede che tutte le zone militari dismesse debbano essere riclassificate come zone F, cioè destinate ad attrezzature pubbliche, vista la carenza di verde che la normativa regionale fissa a 10 mq/ab e la città ne possiede circa 2 mq/ab di verde. Da allora Speranza per Caserta non ha cambiato idea, anzi auspichiamo un Parco verde, nessuna speculazione e il riuso delle volumetrie già esistenti, a funzioni compatibili con il Parco.

Quindi nessun Parco dell’Aerospazio, né college o Cittadella universitaria, peraltro già prevista nell’ex area Saint – Gobain, dove svettano cubi di cemento completamente vuoti.

Al Sindaco Marino, al di là delle dichiarazioni, chiediamo di adoperarsi per portare celermente il PUC all’attenzione del Consiglio Comunale, prevedendo nello stesso la classificazione urbanistica del Macrico come area agricola per bloccare qualsiasi aspirazione speculatrice dei “palazzinari” di turno e riqualificare l’area con la realizzazione di opere di esclusivo interesse pubblico.

Caserta, 27 settembre 2018