IL FOCUS. Il voto di Caserta al microscopio: sezione per sezione tra centro, rione Acquaviva, Falciano e San Benedetto

19 Ottobre 2021 - 19:09

Dove Zinzi non ha sfondato, dove Marino ha tenuto e dove anche per qualche buco organizzativo del centrodestra ha dilagato anche al di là della forza dei candidati che Marino schierava, ad esempio, nell’area della 167

 

CASERTA (gianluigi guarino) – Come vi avevamo promesso stamattina la tabella con il riepilogo dei consensi riportati sezione per sezione dalla prima alla 91esima da Carlo Marino e da Gianpiero Zinzi rappresenterà uno spunto per esaminare in maniera più dettagliata, più attiva il voto di domenica e lunedì.

Cominciamo oggi con 3 o 4 aree importanti ma che, come  potrete vedere, non sono state decisive in valore assoluto per scavare il solco, per aprire il divario tra Marino e Zinzi, naturalmente a vantaggio del primo. Abbiamo esaminato, aggregato e poi disgregato 48 sezioni su 91, concentrandoci sul centro cittadino propriamente detto, cioè corso Trieste, via Mazzini, piazza Margherita via San Giovanni e dintorni fino a corso Giannone passando per piazza Vanvitelli, via Alois, piazza Mercato ecc. (sezioni da 1 a 9), sul rione Acquaviva i cui elettori hanno votato nel popolare quartiere di via Trento (sezioni dalla 24 alla 27) e nella scuola elementare del III Circolo di fronte alla chiesa di Lourdes (sezioni dalla 28 alla 34), dove hanno votato, però, anche aree non direttamente ascrivibili al rione Acquaviva cioè quelle al di là del binario ferroviario, al di là del sottopasso, cioè via Ferrarecce con annesse traverse (sezioni da 35 a 38). Infine diremo qualcosa, anche se in questo caso non abbiamo aggregato tutti i voti, sulle diverse sezioni riferibili all’area di San Benedetto e alla frazione di Falciano, luogo di residenza della famiglia Marzo che ha votato, unitamente agli elettori di San Benedetto, nella scuola di piazza Ungaretti (sezioni 39, 40 e 42 per San Benedetto e 41 e 45 per Falciano). Infine  vi segnaleremo qualcosa di interessante relativamente al voto sviluppatosi nell’area della 167-parco degli Aranci, via degli Oleandri, via delle Querce, via deli Ulivi, ecc. (sezioni 43 e 44) anche queste localizzate nel mega seggio di piazza Ungaretti che ha assorbito sia quello della scuola chiusa di San Benedetto, sia l’altro di un’altra scuola chiusa, questa volta, in zona via degli Oleandri. Intanto un tema significativo e sicuramente fondamentale nella definizione di un esito che ha prodotto un distacco abbastanza evidente, non nettissimo ma comunque evidente ta Marino e Zinzi. Quest’ultimo riteneva, in piena ragione, di vincere nettamente nelle sezioni del centro cittadino, cioè dalla 1 alla 9, magari con uno scarto minore nelle sezioni non proprio del centro ma che, comunque, non sono considerabili di periferia, tipo via G.M. Bosco, viale Michelangelo, piazza Pitesti, via Caduti sul Lavoro, tanto per citarne qualcuna. Noi abbiamo aggregato solo i voti delle strade più note della città di Caserta. Dunque, non abbiamo inserito nel computo quelle che sono seppur leggermente fuori da questa cinta, e cioè le appena citate piazza Pitesti, via Caduti sul Lavoro, via Michelangelo e dintorni. Prima abbiamo scritto che da questa tranche di 48 sezioni non è emerso un distacco chiaro, molto ampio tra Marino e Zinzi e, dunque, gli esiti non sono stati determinanti in valori assoluti. Se è vero questo, però, è anche vero che i mancati exploit del candidato del centro destra nell’area del centro cittadino sono stati ben determinanti in termini relativi perché lì si annida la principale ragione del fatto che Zinzi non abbia potuto lottare fino all’ultimo voto con il suo competitor.

IL CENTRO STORICO

Zinzi ha battuto Carlo Marino riportando 1479 voti contro i 1174 del suo avversario. Ora, per un’area urbana che ha spaccato letteralmente gli zebedei per cinque anni consecutivi, lamentandosi di una Ztl scriteriata, indignandosi per la movida selvaggia e poi subendo la scena del primo storico omicidio avvenuto durante le ore del divertimento, tra un sabato e una domenica di qualche settimana fa, ci si poteva aspettare più che un voto per Zinzi, un voto contro Marino, cioè contro colui che non ha mai considerato seriamente questi problemi, che a malapena ha fatto due passeggiate in cinque anni in quelle strade del centro, che ha “fatto una fetenzia” i commercianti rovesciando su di loro le accuse che questi indirizzavano a lui sulla movida e sulla Ztl. E, invece, abbiamo l’impressione che qui più che altrove, ha trionfato l’astensione. Proprio nel luogo in cui doveva maggiormente manifestarsi un voto libero, un voto di opinione da parte di una presunta borghesia che non ha il problema di mettere il piatto sulla tavola, proprio lì si è registrata la diserzione più ampia. Fatto sta che Zinzi, il quale sperava di uscire da queste nove sezioni con almeno 1000, 1200 voti di scarto, ha capito subito che quei 300 voti di differenza non gli sarebbero bastati per parare il colpo dei voti dei rioni, dei voti delle frazioni, cioè quelli più permeabili alle ragioni della bassa e bassissima clientela, e perché no alle ragioni del voto di scambio con banconote consegnate brevi manu (leggi le quattro puntate della nostra inchiesta). Dunque, solo nella sezione numero 9, nel seggio di via Roma che ha raccolto gli elettori di corso Trieste, piazza Amico, via Battisti e piazza Moro, Zinzi ha inflitto un  distacco ragguardevole a Marino battendolo per 266 voti a 152. Quindi, di 114 voti. Di gran lunga inferiori e mai superiori alle due cifre, gli scarti delle altre 8 sezioni. Ad esempio, alla numero 4 che ha portato i residenti, o meglio i pochi residenti che hanno deciso di recarsi alle urne verso il seggio della De Amicis di via Mazzini, largo San Sebastiano, via Sant’Agostino, via Maielli, via Mazzocchi, Zinzi ha battuto il suo rivale 179 a 126. Detta così sembra uno scarto significativo, in quanto superiore a 50 voti, ma siccome queste dovevano essere roccaforti del voto per Zinzi ma soprattutto del voto di protesta contro chi ha umiliato, “a questo punto, aggiungiamo noi, ha fatto non bene ma benissimo”, queste aree che dovrebbero costituire il salotto della città mentre il sabato e la domenica mattina somigliano a dei veri e propri letamai, dopo essere diventati teatro di nefandezze assortite, di risse violente, ultima delle quali quella di sabato notte, nelle ore immediatamente precedenti all’apertura dei seggi, e che evidentemente deve essere risultata gradita ai sedicenti vip casertani, a partire da quel movimento antimovida di Rosi Di Costanzo che non solo si è eclissato completamente, ma addirittura ha deciso, incredibilmente, di votare Carlo Marino in una riedizione riveduta e scorretta del famosissimo film “La sindrome di Stoccolma”, in cui l’ostaggio diventava amico e solidale dei propri rapitori. A proposito di strade che a chiacchiere nei social si autodefiniscono martiri (stiamo parlando di via Roma), lì non c’è andato proprio nessuno a votare, visto che alla sezione 6 Zinzi ha battuto Marino di 7 voti, precisamente 103 a 96. E’ bastato poi spostarsi di cento metri per vedere addirittura Carlo Marino sopravanzare Zinzi. E’ successo nella sezione 5 (136 voti contro 115) che ha portato al seggio della De Amicis i residenti di via San Carlo, piazza Andolfato, via Santorio, vicolo delle Ville.

RIONE ACQUAVIVA

C’è stato un momento preciso, durante lo spoglio, in cui sia Gianpiero Zinzi che i collaboratori a lui più vicini, hanno alzato bandiera bianca e non hanno seguito più di tanto l’evoluzione dei numeri. E’ successo quando dai rappresentanti di lista sono arrivate le notizie dai seggi del rione Acquaviva. Anche in questo caso si tratta di un’area della città bistrattatissima. Attenzione, non è una nostra asserzione, ma è il lamento continuo dei residenti che tu incroci in un qualsiasi bar di via Acquaviva o nel secondo tratto di viale Lincoln, o nelle tante traverse che costellano le strade principali di quest’area nodale e popolosissima della città di Caserta, per ascoltarne di tutti i colori. Ora, è vero che lì c’era Antonucci che comunque riesce a mantenere botta nel consenso perché evidentemente tante persone gli sono singolarmente riconoscenti per meri motivi clientelari. E’ vero che nel rione Acquaviva ha letteralmente impazzato Cesare Di Zazzo, medico mutualista, vero catalizzatore folklorico con i suoi messaggini inviati agli assistiti per cui è pagato dal Servizio sanitario nazionale. Il tutto per sostenere la nuora, Emilianna Credentino, la quale, come è noto, ha tradito Zinzi passando con Marino e alla quale Marino dovrà dare prova di riconoscenza, anzi, di riconoscenze, favorendone l’ingresso in consiglio comunale attraverso la semplice e anche prevedibilissima nomina ad assessore di uno tra Antonucci e Maietta o, al limite, di entrambi, oppure nominando direttamente assessore la Credentino. Il problema però è sempre lo stesso: cioè quello che si è verificato nelle 9 sezioni del centro: Marino ha preso i voti alla Antonucci, alla Di Zazzo; a Zinzi sono mancati completamente i voti di opinione, cioè delle migliaia di residenti non raggiunti o non raggiungibili da un grande o da un piccolo capo bastone rionale e che avrebbero potuto ad esempio considerare il biodigestore, impiantato a 200 metri in linea d’aria dal rione, una minaccia inaccettabile. E, invece, queste persone a votare non ci sono andate, preparandosi da oggi in poi a riprendere la loro grama esistenza di contestatori a prescindere, di qualunquisti del “è tutto un magna magna”, cioè delle persone che hanno la necessità di scaricare sugli altri, sul prossimo, le proprie inadeguatezze, le proprie carenze, le proprie pavidità e i propri fallimenti.

Ad uno che litiga, ad esempio, quotidianamente in un palazzo condominiale, non basterà che venga risolto il problema per il quale protesta o si accapiglia in quel dato giorno, in quella data settimana, in quel dato mese. Perché ne troverà immediatamente un altro, visto che il problema non è lo spiffero che penetra da una porta scassata ma sono gli spifferi che mulinano nel proprio cervello.

In conclusione Carlo Marino nelle sezioni del rione Acquaviva propriamente detto ha addirittura battuto Zinzi, riportando 1582 voti contro i 1323 del rivale. Distacco che si è acuito, seppur non di tantissimo, andando ad aggiungere le sezioni di via Ferrarecce e dintorni a quelle del rione Acquaviva.

QUALCHE CENNO SU SAN BENEDETTO, FALCIANO E 167

San Benedetto ha presentato un andamento un po’ ondivago. Oddio, è bastato il dato della 39 (piazza Primo maggio, largo Colò) a dettare gli elementi importanti dello spoglio in quest’area della città. Probabilmente questa era proprio la sezione in cui ha inciso Biagio Esposito storico, ma veramente storico, da over 80 quale è, mattatore del consenso in questa particolare area della città, sua autentica roccaforte. Parlavamo di andamento ondivago, ad esempio nella sezione 46 (piazza Tredici, via Tedeschi, via Vicinale) Zinzi ha vinto per 264 a 212. Nelle due sezioni di Falciano prevalenza chiara di Carlo Marino, evidentemente ben sostenuto dalla famiglia Marzo che lì abita. Infine le due sezioni della 167, la 43 (via degli Oleandri, via delle Betulle, via dei Gelsomini, ecc.) e la 44 (viale degli Aranci, viale dei Bersaglieri, ecc:).  Qui probabilmente ha inciso l’impegno di Andrea Boccagna, il quale coltivava come sua unica chances la vittoria di Carlo Marino in modo che questi potesse “sistemare” come crediamo poi accadrà il quasi pareggio tra lui ed Enzo Battarra che lo ha battuto di un solo voto (278 a 277). Ma il motivo secondo noi va ricercato anche in una disattenzione organizzativa del centrodestra e di Zinzi. Marino l’ha fatta letteralmente da padrone: nella sezione 43 ha battuto Zinzi 224 a 130, nella sezione 44, 285 a 195. Ben 186 voti di scarto, quindi quasi 200 voti che in un confronto chiusosi con duemila voti di differenza, alcuni dei quali compensabili col meccanismo “uno a mettere, uno a togliere” contano e contano molto, soprattutto perché si tratta di numeri che si manifestano in sole due sezioni su 91, per cui ad altissimo peso specifico.

In conclusione nei comparti della città esaminati in questo articolo, Marino ha vinto in 26 sezioni, Zinzi in 22. Il primo ha ottenuto 7141 voti, il secondo 6878. Una differenza inferiore ai 200 voti in un’area che però, complessivamente Zinzi riteneva dovesse segnare una chiara prevalenza sul suo avversario. Come  i casertani doc hanno potuto constatare siamo arrivati al confine di Luserta city, cioè dell’area di Centurano, propriamente detta e a cui viene, in maniera errata, associata anche la 167 che non a caso vota a Falciano. Ripartiremo da lì nella seconda ed ultima puntata di questo focus.