Il mastrino del camorrista Francesco Zagaria. I NOMI di imprenditori, politici e ingegneri. E la citazione ASI dell’epoca Cappello
10 Novembre 2023 - 15:31
Nell’elenco, depositato dal pubblico ministero nei processi sulla presunta tangentopoli capuana, chiusosi con una raffica di assoluzioni, la sintesi di tutti gli affari che Ciccio ‘e Brezza teneva aperti tra il 2013 e il 2015. C’è anche il nome di Cenname, sindaco di Camigliano e poi per anni e anni capo dell’Ufficio Tecnico in quel di Casal di Principe
CASERTA – Uno degli elementi di prova, trasfusi nei processi sulla presunta tangentopoli capuana è stato costituito dal brogliaccio o mastrino che dir si voglia, fatto trovare dal collaboratore di giustizia, in verità non tanto credibile, almeno agli occhi dei tribunali che si sono pronunciati su di lui fino ad ora, Francesco Zagaria detto Ciccio e’ Brezza.
Fino ad oggi i nomi usciti sui giornali sono stati quelli che hanno dovuto affrontare gli anni difficili dei processi, con una evoluzione significativamente favorevole alle loro sorti. Ci riferiamo all’ex sindaco di Capua Carmine Antropoli, agli ex assessori Marco Ricci e Guido Taglialatela.
Il pubblico ministero, nel momento in cui ha depositato copia di questo mastrino di Francesco Zagaria, ne ha fatto uno strumento per cercare di ottenere la condanna degli imputati. Dal suo punto di vista l’avrà sicuramente utilizzato come prova insieme a quelle che ha ritenuto altre prove, diversamente da quanto hanno ritenuto però i giudici di primo grado che fino ad ora hanno dato riscontro alle accuse formulate con un 95% di assoluzione per qualche imputato e per il 100% per altri ancora.
Scorrendo però l’elenco delle persone che a dire di Francesco Zagaria avrebbero ricevuto provvigioni somme di denaro da lui abbiamo trovato un altro bel pacchetto di nomi che nell’indagine della Dda non sono proprio entrati, menchemeno nel processo.
Nell’elenco è segnato il nome di un imprenditore casertano, titolare della nota cava, Antonio Luserta a lato l’indicazione “parcheggio a Santa Maria” e questo è un fatto noto dato che nel corso dell’indagine e nel corso delle fasi pre-processuali abbiamo già affrontato il tema dell’interesse di Francesco Zagaria per quel parcheggio che si trova ad un passo dal tribunale che poi faceva il paio con quello nutrito per un altro parcheggio, stavolta in piazza Vanvitelli a Caserta con una gestione finita nelle mani di un ex politico di San Prisco, e per il quale avrebbe svolto un ruolo attivo un altro imprenditore, Franco Sparaco, che avrebbe preso dei soldi dallo Zagaria.
Francesco Zagaria la chiama “Avanzo Giocata Grazzanise“. Si tratta sicuramente e di un affare sotto al quale cita i seguenti nomi: Massimo Grimaldi, Peppe Dell’Aquila, zio Ninuccio papà di Grimaldi.
Poi, c’è il paragrafo “Campagna elettorale Antonio Morgillo, avanzo Peppe Di Lillo per mamma“, con i nomi di Carmine Zagaria, avvocato Leone, Salvatore Di Caterino, Ivan Formia, che, aggiungiamo noi potrebbe essere un cognome ma potrebbe anche esser un Ivan di Formia.
Altra indicazione di paragrafo: “palazzo Grazzanise per Mozzarella Caseificio“. Seguono i nomi di: Biagio Mancino, “Brezza su trattore rubato”, Assunta Caprio, Peppe Leonelli.
Il paragrafo Santa Maria Capua Vetere vede i nomi al suo interno di Antimo Lanna e un certo Peppe. Per quanto riguarda invece la porzione di brogliaccio dal titolo Terreno San prisco zona edificabile, c’è un doppio riferimento ai cognomi Farina-Sparaco.
Casa San Prisco, segnala la sua intestazione a una certa Emanuela “con assegni ricevuti e restituiti“.
Veniamo al paragrafo dal titolo Zona ASI. Qui Ciccio e’ Brezza segna i nomi di Cappello Ezio, presidente Cappello (Piero, ndd.) e l’ingegnere Vitelli (si tratta di Nicola Vitelli, ancora in servizio all’ASI e fratello di Luigi, in servizio al comune di Caserta e imputato per concussione), appuntando che si parlava di una somma “totale di 50/60mila euro da verificare con Mimmo Farina“.
Camigliano lavoro, vede il nome dell’ex sindaco di Camigliano, Vincenzo Cenname, dell’ingegnere Vitelli e di “Cappello Presidente per un importo di 40/50 mila euro da domandare a Mimmo“.