Il nipote 21enne dei boss Belforte e il complice 22enne accusati di usura: LA SENTENZA
14 Gennaio 2025 - 12:11
NON DIMENTICARTI DI SEGUIRE CASERTACE NELLA COMMUNITY WHASTAPP
CLICCA QUI -> https://chat.whatsapp.com/DAgb4AcxtG8EPlKwcTpX20
MARCIANISE – Si è concluso ieri, lunedì, in Corte di Appello a Napoli il processo a carico di Ivano Belforte, 21 anni, nipote dei noti boss di Marcianise, Salvatore e Domenico, e del suo complice Mattia Larino, 22 anni, di Macerata Campania. I due erano stati arrestati lo scorso anno nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere, che era partita con l’ipotesi di usura, poi esclusa, e si è conclusa con l’accusa di estorsione.
Per quanto riguarda Belforte, la condanna di primo grado, che lo aveva visto condannato a quattro anni e mezzo di reclusione con il rito abbreviato, è stata notevolmente ridotta in appello. La Corte ha infatti derubricato il reato, ritenendolo un caso di “esercizio arbitrario delle proprie ragioni con minaccia”, e ha deciso di ridurre la pena a otto mesi, con la revoca degli arresti domiciliari.
Larino, inizialmente condannato a due anni e mezzo per concorso in estorsione, ha visto invece una completa assoluzione in appello, in quanto è stato ritenuto non colpevole. In primo grado, la vicenda ruotava attorno a un prestito di 135 euro da parte di una vittima di San Prisco, che aveva promesso di restituirne mille in cinque giorni, una circostanza che aveva insospettito gli inquirenti.