IL NOME. 19enne freddato nel bar, FERMATO UN 17ENNE. Si indaga sul giro di droga della famiglia della fidanzata

14 Aprile 2025 - 09:25

Nonostante la giovane età e l’assenza di precedenti penali, la pista investigativa si sta concentrando sulla relazione con una ragazza il cui padre è stato condannato in passato per spaccio di stupefacenti ed è tornato in libertà solo da poco tempo

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CESA/SUCCIVO – Nel pomeriggio di ieri si è consegnato ai carabinieri Francesco F., 17 anni, originario di Succivo ma residente a Cesa. Si tratta del minorenne che sarebbe responsabile dell’omicidio di Davide Carbosiero, 19 anni, trovato cadavere nella mattinata nella sala slot del bar Beauty Coffee, in via Atellana a Cesa.

Secondo le prime ricostruzioni, l’omicidio si sarebbe consumato poco prima delle cinque del mattino, ma il corpo della vittima è stato scoperto soltanto alle sette, all’apertura del locale, dal gestore.

Davide Carbosiero, incensurato ad eccezione di un precedente per guida senza patente, avrebbe accompagnato la fidanzata a casa prima di fermarsi al bar sulla strada del ritorno. Erano da poco passate le quattro del mattino quando ha fatto ingresso nella sala slot. Lì ha incontrato Francesco F., con il quale pare avesse amicizie e frequentazioni in comune. Per motivi futili tra i due sarebbe scoppiata una lite fino all’esplosione di tre colpi di arma da fuoco. D chiarire se al momento dello sparo ci fossero altri presenti.

Allertate le forze dell’ordine, sul posto sono giunti i carabinieri del nucleo investigativo di Aversa, insieme a un sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e ai carabinieri della stazione di Cesa. Il corpo del giovane è stato trasportato all’Istituto di Medicina Legale, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Scene di disperazione hanno caratterizzato i momenti successivi al ritrovamento del corpo. Sul posto è giunta anche la fidanzata di Francesco F., figlia di Massimiliano Milone, 47 anni, di Orta di Atella, scarcerato tre anni fa dopo quasi due anni di detenzione per un’inchiesta legata al traffico di droga. Proprio la droga potrebbe essere, secondo gli inquirenti, uno degli elementi che ha acceso la miccia di una lite sfociata nel sangue.

I militari hanno poi analizzato le immagini delle telecamere, repertato alcuni bossoli trovati sul pavimento, acquisito informazioni sul territorio, in relazione proprio al papà della fidanzata di Carbisiero e al mondo dello spaccio. Un’indagine veloce ma che non ha lasciato niente al caso, e che nelle prossime ore potrebbe riservare ulteriori risultati importanti. C’è attesa anche per l’esame autoptico disposto sul cadavere di Carbisiero dall’autorità giudiziaria. A rendere inquietante il quadro sono anche le modalità del delitto. Non è chiaro se il 17enne portasse con sé l’arma oppure si è recato all’esterno a recuperarla prima di fare fuoco