IL NOME. AMORE MALATO. Donna incinta segregata, picchiata e violentata nel container. Ex compagno, noto commerciante, rinviato a giudizio

10 Novembre 2025 - 12:45

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Il Gup ha disposto il rinvio a giudizio nell’udienza di venerdì 7 novembre. L’imputato è accusato di maltrattamenti e atti persecutori nei confronti di una donna di Mondragone, assistita dall’avv. Antonio Daniele

PIEDIMONTE MATESE – Si è tenuta venerdì 7 novembre davanti al giudice per l’udienza preliminare, Gup Daniela Vecchiarelli, la trattazione che ha portato al rinvio a giudizio di Antonio Ricciuti, 56 anni, ex macellaio di Piedimonte Matese. L’udienza ha fissato il dibattimento davanti alla Terza Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per il prossimo febbraio 2026.

Ricciuti è accusato, a seguito della denuncia sporta da T.R., residente a Mondragone, assistita dall’avvocato Antonio Daniele, di maltrattamenti e di atti persecutori commessi durante e dopo una relazione sentimentale tra i due durata circa dodici anni.

Secondo quanto emerso nelle ricostruzioni presentate dall’accusa, le condotte vessatorie sarebbero iniziate quando T.R. era in stato di gravidanza, nel 2017. In quella fase, la denunciante, incinta, avrebbe riferito di essere stata costretta a trasferirsi in una sua proprietà a Castel Volturno precisamente in un container privo di luce e acqua, dove avrebbe subito condizioni di grave disagio, privazioni alimentari e isolamento con cellulari e chiavi sottratti quando l’uomo si allontanava per adempiere a obblighi di firma a Mondragone.

Ricostruiti inoltre episodi di violenza sessuale durante la gravidanza portando la vittima ad un ricovero, nel 2017, presso l’ospedale di Sessa Aurunca, per minacce di aborto a seguito delle percosse subite. Dopo la nascita del figlio, sempre secondo l’accusa, la donna, insieme al figlioletto, sarebbe stata costretta a tornare a vivere nel container, in condizioni di privazione e con continui maltrattamenti. Episodi che hanno portato l’uomo ad un periodo di detenzione ma alla scarcerazione sono seguiti ancora episodi di minacce, anche di morte, rivolte alla donna unitamente ad azioni intimidatorie commesse tramite terzi fino all’agosto del 2024.