Il pentito: “Le riunioni a casa della madre di “porcellino”. I nuovi CASALESI interessati solo ai guadagni”
9 Luglio 2019 - 16:24
CASAL DI PRINCIPE – Il pentito Salvatore Orabona ha svelato ai magistrati ciò che era accaduto nel clan Bidognetti, dichiarazioni finite nell’indagine culminata con l’esecuzione, stamattina, di sei ordinanze. Orabona ha raccontato in particolare di Enrico Verso, cognato di Raffaele Bidognetti e di Salvatore Fioravante, detto “porcellino”, referente di San Marcellino.
Ecco le sue dichiarazioni: “Ho riferito i nominativi delle predette persone quali appartenenti a vario titolo del clan dei casalesi, come preciserò nel dettaglio in un prossimo interrogatorio, in quanto con tutti loro ho avuto contatti di persona. Posso subito riferire di alcune riunioni alle quali ho partecipato. Una prima riunione avvenuta intorno al 20 maggio, ero da poco ritornato in libertà, si è tenuta in San Marcellino presso l’abitazione della madre di FIORAVANTE Salvatore, presente quest’ultimo insieme a me c’era omissis…: Preciso che all’epoca io e Fioravante eravamo sottoposti alla misura di prevenzione con obbligo di dimora nel comune di residenza.”
“Il nuovo gruppo dei casalesi non è più interessato a faide interne, nè a commettere omicidi, ma a gestire settori imprenditoriali e altre attività dalle quali trarre lauti guadagni. Di conseguenza, noi fazione Schiavone abbiamo operato unitamente al gruppo facente capo a .omissis. e ai gruppo BiDOGNETTI anche se di questi ultimi in libertà sono rimasti in pochi, tra questi vi è Enrico Verso”.