Il pentito Francesco Zagaria in tribunale: “Ho messo a disposizione 50 mila euro per la campagna elettorale delle Regionali di Lucrezia Cicia”

22 Gennaio 2020 - 17:20

CAPUA (g.g.) – Quello che sta affermando Francesco Zagaria Ciccio E’ Brezza, divenuto collaboratore di giustizia dopo il suo arresto avvenuto nel febbraio scorso, in applicazione dell’ormai famosa ordinanza in cui rimasero coinvolti, tra gli altri, l’ex sindaco di Capua Carmine Antropoli, gli ex assessori Marco Ricci e Guido Taglialatela, non va preso certo per oro colato. Ma neppure può essere sottovalutato.

Sono dichiarazioni che sta facendo in aula nella veste di imputato. E come si sa, l’imputato di un processo non è tenuto, non è obbligato a dire la verità, a differenza di un testimone, il quale, non a caso, prima di essere interrogato, legge, al cospetto del giudice, la rituale formula di giuramento. In questo caso, non dire la verità significa rischiare l’incriminazione per falsa testimonianza, oltre alla certa commissione di un grave peccato, sanzionato da quella che per i cristiani, romani, ortodossi e copti, è la costituzione delle costituzioni, cioè i 10 comandamenti.

Ovviamente, non può essere sottaciuto per dovere di cronaca quello che Ciccio E’ Brezza sta dicendo al cospetto dei giudici della corte d’Assise che giudicando lui in concorso nell’omicidio del ras bardelliniano Sebastiano Caterino, ha trascinato nello stesso processo gli altri imputati, cioè i già citati Antropoli, Ricci e Taglialatela, i quali, pur rispondendo di reati di competenza di un collegio, in caso di rito ordinario, o di un Gip monocratico, in caso di abbreviato, si trovano a sfilare davanti ad una corte d’Assise, che, come si sa, è formata da 3 giudici togati e da altri popolari.

Ho dato 50mila euro per la campagna elettorale di Lucrezia Cicia per le elezioni regionali del 2015“. Lucrezia Cicia è stata candidata in quell’anno nella lista di Forza Italia ed è, com’è noto, la compagna di Carmine Antropoli. Francesco Zagaraia si sta sottoponendo all’esame del Pm dell’Antimafia MNaurizio Giordano. Quando questo finirà, dopo un certo numero di udienze, dovrà rispondere alle domande posto nel contro-esame dai difensori degli imputati e di cui, parimenti a queste, daremo conto unitamente alle risposte che l’imputato fornirà. Zagaria ha parlato anche della rottura dei rapporti tra Carmine Antropoli e Marco Ricci, verificatosi proprio nell’anno elettorale, cioè il 2015. Gli screzi furono determinati anche dalla paventata e desiderata candidatura di marco Ricci, sponsorizzato dall’allora coordinatore provinciale di Forza Italia, Carlo Sarro.

Francesco Zagaria ha dichiarato di essersi sempre rapportato ad Antropoli, che considerava “un politico vero“, questi gli avrebbe detto di indugiare e non affiancare Marco Ricci, visto che esisteva una possibilità che a candidarsi fosse proprio Lucrezia Cicia che, oltre ad essere consigliera comunale nel comune capoluogo, era diventata da poco la sua compagna. A chiudere la paritta tra lui e Marco Ricci furono quelle che il camorrista definisce “scortesie”. La mancata attenzione attenzione di Ricci per il posto di lavoro alla moglie di un impiegato della banca di Santa Maria Capoua Vetere dove era correntista Zagaria, e il fatto che un’alytra impresa, non la sua, seppur legata alla galassia Zagaria, si era aggiudicata i lavori capuani all’Annunziata, rispetto ai quai, evidentemente, Ricci aveva piena potestà politica e amministrativa. Ciccio E’ Brezza ha dichiarato che la Cicia la conosceva già da prima che diventasse compagna di Antropoli, da quando già questa era consigliera a Caserta, città che frequentava abitualmente. Antropoli glie l’avrebbe presentata all’interno del suo studio professionale dicendole che quello era “uno Zagaria importante“.

L’imprenditore di Casapesenna, trapiantato a Capua, ha dichiarato di essersi schierata completamente per la causa di Lucrezia Cicia, di aver dato un contributo personale di 20 mila euro, spendendone poi 50 mila, dato che si occupò a proprie spese di tutte le affissioni nei comuni di Capua, Grazzanise, San Prisco e Santa Maria La Fossa. Inoltre, avrebbe sostenuto per intero le spese per l’apertura e il funzionamento del comitato elettorale di Portico di Caserta, rispetto al quale ci sarebbe un’immagine, una fotografia, durante uno degli eventi.