Il Prof. Rubino De Ritis a Futuro Remoto con “Ri-generare moneta”: far crescere l’economia con le criptomonete

6 Novembre 2018 - 17:40

CASERTA – “Ri-generare moneta” è il progetto presentato dal prof. Massimo Rubino De Ritis, ordinario di diritto commerciale al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, alla 32esima edizione di Futuro Remoto, che si terrà a Città della Scienza a Bagnoli dall’8 all’11 novembre sul tema ‘cooperare per ri-generare’. Il prof. Rubino De Ritis è autore di pubblicazioni in tema di moneta virtuale e relatore a convegni sulla diffusione di Bitcoin e altre monete ‘senza frontiere e senza padrone’, come lui stesso le ha definite. Partecipa, tra l’altro, a un gruppo di lavoro su blockchain e criptomonete presso il Comune di Napoli.
Il modello di sviluppo che si vorrebbe sperimentare è diretto a consentire una serie di scambi di beni e servizi tra imprenditori e più in generale tra aderenti a quello che viene definito ‘Circuito Locale Elettronico Multilaterale per l’Area Sud’ (CLEMAS), con generazione e uso consapevole di moneta virtuale e tracciabilità delle negoziazioni mediante contabilità decentrata (blockchain). “Si tratta di un sistema di scambio multilaterale che impiega la tecnologia delle monete virtuali”, ci spiega il Prof. Rubino De Ritis, “al fine di facilitare gli scambi commerciali in assenza di liquidità in valuta legale (euro): non si tratta di uscire dall’euro, ma di utilizzare un sistema complementare nei pagamenti”.

/> All’iniziativa del prof. Rubino De Ritis a Città della Scienza, diretta alla divulgazione soprattutto tra i ragazzi, partecipano giovani ricercatori dell’ateneo ‘vanvitelliano’, con la collaborazione anche di studenti per l’allestimento dello stand (contrassegnato nel villaggio scientifico con il n. 119) con diverse illustrazioni grafiche.
Partner dell’iniziativa in quei giorni è anche una StartUp innovativa campana, Kapu Coin, ideatrice di una blockchain archeologica, in grado di catalogare i reperti in maniera decentralizzata e diffusa. Kapu Coin (denominazione che proviene dall’antica città di Capua, che realizzò la monetazione di Kapu durante la seconda guerra punica) nei giorni della manifestazione, doterà ciascun “utente” di un portafoglio elettronico, con un numero di monete sufficienti (kapu appunto) per l’esecuzione di una o più transazioni, consultabili (in blockchain) in diretta per il tramite di un monitor.
“La moneta virtuale rappresenta il prossimo futuro, anche grazie alla tecnologia blockchain che permette la sua tracciabilità con la massima trasparenza. Abbiamo sentito l’esigenza di fare chiarezza sul fenomeno della circolazione delle criptovalute e dare l’opportunità di provare il sistema di circolazione di moneta virtuale, soprattutto grazie al supporto informatico fornitoci da Kapu Coin attraverso il ceo Martino Merola, che ringrazio” conclude il prof. Rubino De Ritis.

Red. Cro.