IL RETROSCENA. Ecco il motivo vero per cui Antonio Zagaria è tornato libero. Non aveva raggiunto il fine pena, ma una famosa sentenza della Corte Europea è stata…

6 Maggio 2020 - 10:28

CASAPESENNA – (Tina Palomba)Carcere disumano troppo duro’ queta la testuale motivazione, formalizzata dal giudice di sorveglianza del tribunale di Spoleto che ha sentenziato uno sconto di pena di 4 mesi a vantaggio di Antonio Zagaria fratello del noto capoclan Michele, scarcerato ieri dal carcere di Terni (LEGGI QUI IL NOSTRO PRIMO ARTICOLO).

Questi 4 mesi hanno accelerato la riconquista della libertà di Antonio Zagaria anticipando il fine pena previsto per il prossimo settembre. Il giudice della sorveglianza ha accolto il ricorso presentato dai difensori di Antonio Zagaria. Ed è proprio uno di questi, l’avvocato Angelo Raucci, a riferirci i dettagli della decisione presa dal tribunale umbro: “è stata applicata la sentenza della Corte EDU (Corte Europea dei Diritti dell’uomo, n.d.c.), conosciuta come Torreggiani che l’8 gennaio 2013 ha condannato l’Italia a risarcire diversi ricorrenti per il trattamento degradante subito in alcuni istituti penitenziari italiani dove erano stati rinchiusi per scontare pene detentive“.

Coinvolto in 5 inchieste per le quali era stato condannato a 8 anni di carcere per estorsione e associazione al clan dei Casalesi, Antonio Zagaria ha potuto, dunque, beneficiare dell’applicazione di questo mini sconto per i trattamenti ‘disumani’ (a dire della sentenza) sofferti al 41 bis in alcune carceri dove era stato recluso.

Qualche giorno fa, per motivi di salute, era stato scarcerato ai domiciliari anche l’altro fratello Pasquale Zagaria. Il quarto dei fratelli, cioè Carmine Zagaria, invece, è completamente libero da diverso tempo, al pari della sorella Gesualda Zagaria. Per quanto riguarda le altre due sorelle (7 figli in tutto) Elvira e Beatrice sono detenute agli arresti domiciliari per associazione camorristica.

Importante il fatto che al momento restano in carcere Filippo e Nicola Capaldo, figli della citata Beatrice Zagaria e di Raffaele Capaldo. Importante perchè in questi anni è emerso che Michele Zagaria aveva individuato proprio Filippo Capaldo come suo successore. Entrambi i nipoti sono stati arrestati qualche mese fa per effetto dell’ordinanza che ha colpito il sistema organizzato da Adolfo Greco per il controllo dell’enorme rete di distribuzione del latte Berna e, più in generale, prodotto dal gruppo Parmalat, a cui Berna appartiene.