IL VIDEO E LE FOTO. “Maddaloni è ‘na carta sporca”. Impuniti, i camion di Buttol sversano percolato e “nisciun se ne fott”

14 Luglio 2019 - 19:15

MADDALONI (g.g.) – Noi siamo fatti così. Siamo poco italiani, perché il fatto che sia domenica, che sia luglio, non vuol dire che uno chiude battenti del presidio della sua dignità. Che sarà pure una cosa intransigente, un po’ noiosa per chi ritiene che la vita vada vissuta senza stare lì a sottilizzare sul rispetto delle leggi, ma a noi di questo relativismo non frega un tubo. Nel senso che sappiamo che non sopravviveremo a un cambiamento, anche solo decente del Sud Italia, di quella che ai tempi dei Treni Del Sole chiamavano Bassa Italia. Ma questo non ci ferma, perché vivremmo male, ancora più male se con il nostro silenzio e la nostra rassegnazione, chiudessimo anche questa unica (unicissima) voce di testimonianza civile a Caserta.

Ieri pomeriggio abbiamo scritto che i camion della Buttol stanno sversando litri di percolato puro nei terreni e sul selciato dietro al cimitero di Maddaloni, dove si sono rifugiati questa settimana, dopo che li avevamo “beccati” nella vicina e più esposta via delle Vigne (QUI L’ARTICOLO DI IERI). Oggi, domenica, come dimostriamo attraverso questo ulteriore video, che si aggiunge a quelli già pubblicati ieri, lo sperpetuo sta continuando.

 

Una cosa ce la concediamo, però: pubblichiamo qui sotto uno stralcio della norma che regola il trattamento del percolato. Pensate un po’, parla di quello già arrivato in discarica, perché è inconcepibile che venga sparso a terra impunemente. Eppure lo stanno facendo, chi dovrebbe vigilare, controllare, reprimere fa finta di non vedere e dunque si rende complice della commissione di un reato.

In questa Italia, ma noi non ci arrendiamo lo stesso.

 

LO STRALCIO DELLA NORMA

La Normativa Nazionale vigente ha stabilito che il percolato deve essere opportunamente trattato nel sito stesso della discarica oppure trasportato in impianti specializzati nello smaltimento di rifiuti liquidi.

La produzione del percolato varia in base a 2 parametri:

La meteorologia della zona circostante alla discarica come ad esempio la piovosità, la temperatura e il vento;
La caratteristica del rifiuto conferito nella discarica come ad esempio la sua umidità e il grado di compattazione;
La produzione di percolato può essere catalogata come “controllabile” o “non controllabile”. Il primo fattore controllabile è l’infiltrazione di acqua dall’esterno tramite impermeabilizzazioni del fondo della discarica, mentre non è controllabile la produzione legata ai processi di decomposizione del rifiuto.

Essendo una sostanza potenzialmente pericolosa per l’ambiente, è necessario trattarla e smaltirla con determinati procedimenti chimico-fisici, in modo che diventi innocua per l’ecosistema e le persone.
Il procedimento di trattamento del percolato proveniente da discariche prevede: la rottura delle molecole portanti, l’agente inquinante del percolato e, di conseguenza, il drastico diminuimento di tossicità, odori sgradevoli e il rapporto BOD/COD (Biochemical Oxygen Demand e Chemical Oxygen Demand, parametri per misurare la portata dell’agente inquinante e la sua biodegradabilità).