IL VIDEO. Tragicomico: Velardi, la Letizia, la segretaria Cotugno hanno fatto approvare al consiglio un regolamento Pari Opportunità copiato di sana pianta dal Comune di Pagani

7 Maggio 2022 - 18:43

La denuncia del consigliere d’opposizione Dario Abbate e una nostra riflessione, finalizzata a cercare di sensibilizzare su cose che vengono considerate di poco conto e che invece sono sintomatiche della cifra di degrado di parte della politica marcianisana

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MARCIANISE – Che facciamo, siccome questo è un articolo in cui Guarino cita Dario Abbate, è sbagliato a prescindere anche se si limita semplicemente a correggere, diciamo così, l’errore dell’amministrazione comunale in carica per la quale 1+1 fa 3?

Premessa scherzosa, visto che questa volta non abbiamo potuto non citare il consigliere comunale d’opposizione, che ha accolto un fatto rilevante, che a noi non stupisce, dato che ne abbiamo viste di cotte e di crude dal 2016 in poi nelle stanze del Comune di Marcianise di giorno e di sera.

Non è il fatto in se per se a essere rilevantissimo, ma la mentalità che c’è dietro e dentro questo.

Di solito, le commissioni per le pari opportunità, insediate dai Comuni, rappresentano solo un tributo, un atto dovuto, ad un conformismo che esaurisce se stesso con le immancabili dichiarazioni ufficiale di soddisfazione espresse, nel nostro caso, soprattutto dalla presidente del consiglio comunale Angela Letizia.

La verità è che delle commissioni pari opportunità, di quello di cui realmente dovrebbero occuparsi attivando azioni politiche di autentica promozione di un tema pesantemente incidente sul grado di civiltà dei nostri territori, non frega niente a nessuno.

A partire proprio dalle donne.

Dalle donne che coprono incarichi istituzionali molto importanti, e che ritenendo di aver colmato il gender divide, la questione è chiusa.

Se la presidente del consiglio comunale di Marcianise, Angela Letizia, se le componenti donne della prima e terza commissione, appartenenti ovviamente alla maggioranza, promotrice di questa iniziativa, se la segretaria generale del Comune di Marcianise Maria Carmina Cotugno avessro provato autentico interesse per questo tema, non sarebbe successo che il regolamento per la commissione delle pari opportunità fosse stata copiato di sana pianta e totalmente, sillaba per sillaba, virgola per virgola, da quello in vigore al Comune di Pagani.

Una vera e propria farsa.

Sapete quanto è costata la seduta del consiglio comunale che ha approvato questo regolamento?

Se calcoliamo i gettoni dei consiglieri, le varie indennità più o meno accessorie spettanti alla segretaria o a dipendenti rimasti in servizio, superiamo ampiamente i 1000 euro, avvicinandoci ai 2000.

Sapete quanto sono costate le diverse sedute non di una commissione, bensì due, precisamente la I presieduta dall’avvocato Gaetano Madonna, che da giurista ha fatto proprio una ottima figura in questa faccenda, e la III commissione, presieduta da Nicola Salzillo, il finanziere, quello là.

Quello di cui forse saremo chiamati a parlare al cospetto di un magistrato, come saremo chiamati a parlare, finalmente, di Velardi, che bontà sua, Dio lo abbia in gloria, mi permetterà di riempire immediatamente una cinquantina di pagine di mie dichiarazioni, che rilascerò al cospetto di un Pm della Procura di S.Maria C.V. che ha in mano il fascicolo aperto da una sua querela per gli articoli, udite udite, relativi al fatto, anzi al dato di fatto, che ad oggi il Comune di Marcianise – a partire da una tristemente normalizzata comandante dei Vigili Urbani Guglielmina Foglia – non ha ancora verificato se il sindaco, nella sua casa, abbia adempiuto o meno all’ordinanza firmata a suo tempo dal dirigente Anacleto Fuschetti.

Ma questa è un’altra storia e la parentesi è partita quando abbiamo scritto il nome del Salzillo, un altro consigliere su cui si dovrà dire e dire molto, in ogni sede.

Queste doverse riunioni delle due commissioni erogano, volta per volta, gettoni di presenza a tutti i loro componenti. Senza voler allargare il discorso sulle nefandezze compiute da chi ne convoca 30 al mese, diciamo solo che le 4-5 o più sedute occorrenti a licenziare il regolamento copia-incolla sono costate anch’esse una cifra sicuramente inferiore ai 1000 euro.

Tutto questo per copiare e incollare, ma copiare sul serio, totalmente, un documento redatto e approvato da un altro Comune.

Ma siccome a Marcianise, il palazzo di città è popolato da autentici fuoriclasse, la copia conforme non poteva accontentare tutti gli allievi di Velardi.

E allora, cosa hanno fatto? Dario Abbate, nel video da lui postato, clicca il link pubblicato in testa al regolamento allegato alla delibera di consiglio comunale che lo ha approvato.

Scena: a pagina 1 c’è l’indice, su cui campeggiano maestose le insegne del Comune di Marcianise.

Se premi, però, ognuno dei vieni spedito immancabilmente, ineluttabilmente, proprio in quel paragrafo regolarmente pubblicato in indice.

Solamente che quel paragrafo, parimenti a tutti gli altri, rimanda al sito del Comune di Pagani.

Manco il copia-incolla pagine per pagina si sono fidati di fare.

Non è enfatico affermare che su queste cose dovrebbe intervenire la Corte dei Conti.

Per questi qua, per Velardi, per la segretaria Cotugno, denunciatemi, così andiamo a discuter di queste cose davanti a un giudice, il pubblico danaro non conta nulla e quando si sta dentro al perimetro descritto dalle norme, è solo perché ci sono trasgressioni troppo pericolose e rischiose per poterle attuare con abili operazioni di aggiramento.

Scusate, come dovremmo commentare altrimenti un fatto del genere?

Solo alle magistrature ci si può appellare, sperando che una volta o l’altra, finalmente intervengano.

Perché noi lo scriveremo sempre: fatti come questo, che si aggiungono a centinaia e centinaia di vicende simili, denotano una sola cosa, cioè che chi fa politica e chi si occupa della gestione degli uffici, è stabilmente concentrato sui propri tornaconti e su quelli degli apparati clientelari che servono a tener viva la mangiatoia dei voti.

Quando una cosa serve al popolo, in questo caso alle tante donne che vengono sfruttate in quanto tali e che non hanno santi a cui votarsi, Velardi, Cotugno, Letizia, Madonna, Salzillo, ecc., copiano il regolamento di un altro Comune e in tre minuti esatti, dopo aver speso molti soldi, hanno risolto il loro problema, quello di sbrigarsi e di dedicarsi a ben altro, aggravando quello della povera gente.