Imprenditore colpito da interdittiva antimafia: i giudici dicono no all’annullamento. IL NOME

24 Febbraio 2023 - 16:32

SAN CIPRIANO D’AVERSA – Il Tar Campania ha rigettato il ricorso dei legali dell’imprenditore Luigi Di Bello, la cui società edile si è vista stoppare la possibilità di ricevere affidamenti pubblici, a seguito dell’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Caserta nell’ottobre 2021.

Di Bello era finito a processo per concorso esterno al clan dei Casalesi nel processo Galassia, venendo assolto in primo e in secondo grado.

L’esclusione dalla cosiddetta white list è scattato per i rapporti tra Di Bello e un businessman con precedenti di polizia per associazione mafiosa e favoreggiamento personale. Ma anche per la vicinanza ad un altro costruttore, destinatario della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per due anni. Entrambi figli di un imprenditore ritenuto vicino al clan dei Casalesi.

Nel provvedimento, si faceva riferimento anche al legame familiare tra la moglie di Di Bello e uno di coloro che avrebbero ospitato il boss Antonio O’Ninno Iovine nella sua abitazione durante la latitanza, un imprenditore anch’egli di San Cipriano.

Tra i motivi, poi, che spinsero la Prefettura a decidere per l’interdittiva, anche l’acquisto del ramo di azienda della Di Belo, relativo alle costruzioni, da parte di una ditta anch’essa colpita da interdittiva antimafia, la Fluvial Group.