MONDRAGONE – Se non fosse per il fatto che si tratta di un probabile, presunto camorrista, avremmo potuto ribaltare su di lui la famosa frase che un mafioso americano pronuncia in un film altrettanto famoso su un poliziotto molto spavaldo: “Chiacchiere e distintivo.”
Beh, Francesco Tiberio La Torre, figlio di Augusto La Torre, nelle molte intercettazioni catturate dall’autorità giudiziaria inquirente, di parole ne pronuncia tante, la maggior parte di queste esprimono propositi bellicosi, nei giorni scorsi ci siamo occupati della sua intenzione, spavaldamente espressa, di sparare a un gruppo, non meglio precisato di persone di Sessa Aurunca, con le quali era entrato, diciamo così, in polemica dalle parti del lido Paradiso di Baia Domizia.
Oggi,
Il
Poi come è successo con “quelli di Sessa” non ci risulta che si siano registrati agguati dei quali fortunatamente sono rimaste solamente le parole di Francesco Tiberio La Torre, il quale camminava anche armato con una pistola ad uso scenico, che però lui diceva, a proposito di parole spavalde, di aver modificato in maniera tale da renderla funzionante per colpire realmente dei bersagli umani.
QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA CONTENENTE LE INTERCETTAZIONI