MARCIANISE. Nel pieno dell’indagine sulla convenzione-scandalo pro Giuseppe Barletta, rimpatriata a Napoli tra l’ex commissario Reppucci e Gennaro Spasiano

28 Settembre 2017 - 15:40

MARCIANISE (g.g.) – Una rimpatriata. D’altronde ne sono successe di cose durante quest’anno e mezzo, dal momento in cui, auspice l’allora presidente della Provincia Angelo Di Costanzo, negli uffici che contano del Comune di Marcianise entrò Gennaro Spasiano.

Con il commissario straordinario Antonio Reppucci fu amore a prima vista.
Evidentemente l’alfabeto dei due era comune e rappresentava la loro lunga carriera, vissuta all’interno della Pubblica Amministrazione in maniera speculare. Di Costanzo, in quella nomina sorprendente di Gennaro Spasiano contò tantissimo, visto che Spasiano era, com’è ancora adesso, principalmente il dirigente dell’Ufficio Tecnico dell’amministrazione Provinciale di Caserta.

Un mese dopo circa Reppucci abbandonò la sua carica e al suo posto si insediò il sindaco, eletto quasi a furor di popolo, Antonello Velardi.
In quell’ultimo periodo di governo commissariale saltò fuori la storia della nuova convenzione tra il Comune e i signori Giuseppe Barletta e Campolattano. Non citiamo la società, visto che da quelle parti esiste una grande fluidità e una frequente variabilità delle ragioni sociali.

Reppucci fiutò l’aria, lesse i primi articoli di Casertace e, sapendo di dover andare via un mese dopo, mise la convenzione a bagnomaria. Spasiano continuò a lavorarci alacremente. Velardi arrivò e, senza farselo ripetere due volte, firmò quella convenzione. Abbiamo avuto sempre un dubbio: l’avvento di Spasiano ha attivato una convenzione già nei programmi del commissario straordinario o fu la convenzione ad attivare l’arrivo di Spasiano?
Cero, se avvesimo posseduto una micro-cimice in grado di svelarci quello che Reppucci e Spasiano si sono detti nella citata rimpatriata forse arriveremmo al sospirato responso.

Ma noi facciamo un altro mestiere e dobbiamo, per ora, limitarci a dar notizia del fatto che i due, mentre la magistratura inquirente è nel pieno delle sue indagini su quella convenzione, si sono incontrati, in stile “Compagni di scuola”, in quel di Napoli, città dove, del resto, Gennaro Spasiano risiede in una prestigiosa dimora del Vomero, un vero e proprio punto di arrivo di una parabola professionale ed economica partita da Parete, suo luogo natio.