Interrogato Pasquale Capuano, imprenditore del traffico illecito di barche: “Il riferimento al clan dei Casalesi era solo una vanteria”

20 Giugno 2020 - 13:25

MADDALONI (T.P.) – Questa mattina, sabato, si è svolto l’interrogatorio a cui è stato sottoposto l’imprenditore marittimo Pasquale Capuano, arrestato per il traffico illecito di imbarcazioni danneggiate dalla mareggiata dell’autunno del 2018 nel porto di Rapallo.
Ha risposto alle domande del Gip di Genova, respingendo sostanzialmente le accuse.
A suo dire avrebbe avuto solo il ruolo di trasportare le imbarcazioni dal porto di Rapallo al deposito di massa Carrara e Baia (Napoli), incarico ricevuto regolarmente da Marina Scarpino, presidente del porto di Rapallo, anch’essa arrestata.
In relazione alla contestazione di violenza privata, aggravata ex art 416 bis 1, all’ingegnere Lembo, ha chiarito che, intanto, il riferimento al clan dei Casalesi era solo una vanteria.
L’intercettazione riguardava i problemi con i cantieri di Baia e della ex compagna ed ex socio, ma non aveva nulla a che vedere con Rapallo.
Infatti, per questi fatti è sotto processo per il tentato omicidio del suo ex socio.
Capuano è assistito dall’avvocato Domenico Della Gatta, che ha preannunciato il ricorso al Riesame.