LA CAMORRA DEI 6×3. Mario Iavarazzo, Armando Aprile e altri 10 saranno giudicati a Napoli e ad Aversa. Per 4 imputati si riparte quasi da zero al tribunale di Roma

1 Luglio 2020 - 16:20

Si tratta di coloro che avrebbero operato a favore del clan dei Casalesi nella cittadina di Anzio. Accolta l’istanza dell’avvocato Carlo De Stavola

CASAL DI PRINCIPE (t.p.) – Facciamo un po’ di ordine sull’evoluzione delle vicende processuali sull’inchiesta dei mega manifesti stradale, con i proventi controllati e acquisiti dai Casalesi, tramite Mario Iavarazzo.
Sono tre i sentieri attraverso i quali si sta sviluppando la vicenda, erano due fino a pochi giorni fa. Il rito abbreviato, con richiesta di patteggiamento per il citato Mario Iavarazzo, divenuto collaboratore di giustizia, e per Michele Iavarazzo, Nicola Sabatino, Andreina D’Agostino, Luigi Drappello, Gennaro Esposito, , il tipografo di Villa Literno Domenico Ferraro e Giuseppe Franco.
Il destino di questi dipende dalle decisioni che il Gip del tribunale di Napoli, titolare dell’abbreviato, assumerà sull’accesso all’istanza di patteggiamento.
Il secondo sentiero accomunava, come scritto prima, fino a qualche giorno fa, Armando Aprile, Francesco Iavarazzo, Lucia Grassia, Giuseppe Lista, Raffaele Letizia, Pasquale Iavarazzo, Quieta D’Angelo e Angelo Pellecchia, con la prospettiva di essere sottoposti a processo con rito ordinario nel tribunale competente per territorio, cioè Aversa-Napoli Nord.
Ma gli ultimi 4 imputati, cioè Pellecchia, D’Angelo, Pasquale Iavarazzo e Letizia, hanno operato, come i lettori di CasertaCe ben sanno, nel comune di Anzio, nel litorale romano. Da qui la richiesta dell’avvocato difensore Carlo
De Stavola
di dichiarazione di incompetenza territoriale da parte del tribunale di Napoli, che a suo tempò firmò i provvedimenti cautelari, e di riflesso anche della corte di Aversa-Napoli Nord. I giudici partenopei hanno accolto questa istanza e quindi tutta la procedura dei 4 riparte in pratica dai primi passaggi, dalla chiusura indagini in poi, ed è assunta dal tribunale di Roma.
Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Mario Griffo, Fabio Della Corte, Carlo De Stavola, Elisabetta Carfora, Giuseppe Stellato, Massimo D’Errico, Giuseppe Laudando e Francesco Ianniello.