LA CAMORRA D’ORO della pubblicità. Armando Aprile non è uno qualsiasi, ma un mattatore degli impianti e della stampa digitale

20 Luglio 2019 - 19:56

Attenzione: nella valutazione su attori e comprimari dell’ordinanza recentissima che ha messo a fuoco il sistema di controllo del clan dei casalesi in vasti settori della pubblicità legata soprattutto alle grandi affissioni e alle tipografie che attorno a queste operano, non è stato ancora sufficientemente sottolineato il ruolo e l’importanza di Armando Aprile.

Un riflesso consueto, frutto della reazione allo schema tipico di una camorra che investe i suoi soldi, tanti soldi, cercando di mimetizzarsi dietro ai prestanome, porta a classificare Aprile in questa categoria.

Non è così e non è affatto un caso che è proprio lui, Aprile, che oggi si trova agli arresti domiciliari, a utilizzare a sua volta una testa di legno a capo della SPM Group, vero colosso delle affissioni, proprietaria di centinaia di impianti nelle province di Caserta, Napoli e Salerno.

Insomma, qui lo schema è quello più importante che mette in relazione un boss, cioè Mario Iavarazzo, con un imprenditore che pur muovendosi in una condizione non prevalente rispetto a quella del clan, va considerato un socio alla pari.

È possibile che i soldi li abbia fatti grazie alla protezione del clan dei casalesi, ma oggi è un nome che diventa a sua volta titolare di un peso specifico se non pari quantomeno quasi pari a quello di un boss.

Giusto per fare un esempio, la società di Armando Aprile gestisce a Napoli lo spazio pubblicitario sulla facciata delle attrezzature di restauro, in pratica le grandi impalcature, della chiesa di Santa Maria di Porto Salvo.

Ad Armando Aprile vanno collegati anche gli impianti più grandi distribuiti nelle zone importanti e centrali del capoluogo partenopeo.

Tra i suoi clienti ci sono anche istituzioni di primo livello. Enormi manifesti della Regione Campania hanno campeggiato ad esempio negli impianti SPM.

Stesso discorso vale per il lungomare di Salerno.

Ma il grosso si trova a Caserta e provincia.

Sono centinaia i 6×3 targati SPM, in particolare nell’agro aversano.

Aprile non si è fermato alle affissioni, ma ha invaso, a questo punto con il presunto sostegno del clan dei casalesi, anche il mercato della stampa digitale.

Nelle moderne tipografie di Aprile stampano moltissime società di pubblicità dell’Italia meridionale. Ciò avviene negli enormi capannoni che si trovano nella zona Asi di Carinaro.

E, verrebbe da dire, sempre là andiamo a finire.