La Cassazione conferma il sequestro dei capannoni degli imprenditori Griffo. Si complica la loro posizione e quella di Giovanni Zannini

17 Maggio 2025 - 11:48

Oltre al fatto in sé, la decisione dei giudici supremi conferma e certifica in pieno l’impianto accusatorio e valida il lavoro di équipe compiuto dalla procura di Santa Maria Capua Vetere e dai carabinieri. Non pronta non incidere sull’esito del futuro processo penale

CANCELLO ED ARNONE – La corte di Cassazione ha confermato il sequestro del capannone della Spinosa SpA, società di proprietà di Luigi e Paolo Griffo, rispettivamente padre e figlio, coinvolti nell’indagine della procura di Santa Maria, con i pm Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano, che hanno coordinato il lavoro del Nucleo investigativo del Gruppo carabinieri Aversa.

Un’indagine che ha riguardato pesantemente anche il consigliere regionale Giovanni Zannini, il quale, per la questione dei capannoni è stato indagato per il reato di corruzione

in concorso con altri, aggiungendo questa ipotesi di reato a quella di concussione, compiuta nei confronti dell’allora direttore sanitario dell’Asl Caserta, Enzo Iodice.

La decisione dei giudici della corte suprema di Cassazione riconosce e certifica, dunque, tutto l’impianto accusatorio, ponendo anche una significativa ipoteca sugli esiti del processo che, sicuramente, sarà celebrato e che vedrà imputati, tra gli altri, i due Griffo e Giovanni Zannini.

Un lavoro di équipe perfettamente riuscito quello realizzato dalla magistratura sammaritana, coordinata dal procuratore Pierpaolo Bruni, e dall’arma dei carabinieri