La lite per un messaggio, il ragazzo spinge Amanda dagli scogli. Il racconto dell’uomo che l’ha salvata in mare

13 Giugno 2020 - 16:00

CASERTA – E’ bastato un niente per far scattare e mutare una banale discussione tra fidanzati in tragedia. Esattamente quanto accaduto l’altro ieri sera in via Nisida tra una coppia di giovanissimi, 22 anni lei casertana, 24 anni lui, napoletano. La giovane, Amanda Tosi, aveva ricevuto un messaggio sul telefono da un’altra persona e Gennaro Maresca, ha spinto la ragazza, facendola cadere in mare e provocandole un durissimo colpo con la schiena sugli scogli. Dei presenti sul posto assistono alla scena e subito si tuffano in mare per salvare la ragazza che rischia di annegare mentre Gennaro forse spaventato dall’accaduto non riesce a prestare soccorso e si allontana. Giunti sul posto i soccorritori del 118, Amanda viene trasportata al Policlinico di Napoli con un quadro clinico che desta molta preoccupazione data anche la prognosi riservata. L’uomo è stato condotto in carcere.

A raccontare ciò che ha visto è uno dei ragazzi intervenuti per salvare Amanda. Si tratta di un giovane, di professione buttafuori, che si trovava in quel momento sul lungomare: “Per la mia professione sono abituato a prestare attenzione e tenevo d’occhio i due ragazzi perché gridavano ed erano agitati. Nel frattempo controllavo gli ingressi e, a un certo punto, ho visto un gruppo di persone allontanarsi di corsa e ho sentito urlare “l’ha buttata giù”. Mi sono precipitato vicino al muretto dove la ragazza era caduta e l’ho vista in acqua, rivolta a pancia in giù. Non ho pensato più a nulla, solo a tuffarmi e prenderla.

Amanda era incosciente e cercavo di afferrarla e metterla sulle mie spalle, arrampicandomi sugli scogli con il braccio libero. La prima cosa è stata rivolgerle la testa fuori dall’acqua e in quel momento ho notato che le usciva schiuma dalla bocca. Il suo corpo era diventato molto pesante e scivolavo sugli scogli. Ho chiesto aiuto alle persone che erano affacciate a guardare e due ragazzi mi hanno dato una mano a salire sulla scogliera con la ragazza sulle spalle. Infine l’ho sistemata sul marciapiede, posizionandola su di un lato per farle uscire l’acqua dalla bocca e quando si è avvicinato un infermiere, mi sono allontanato”.