LA MEGA TRUFFA DEI BONUS CASA. Altro che via della Seta, questa è la via dei Casalesi più grande di tutti i tempi. Sono scomparsi dai conti correnti di Poste italiane decine e decine di miliardi di euro erogati dallo Stato a camorristi, truffatori e cittadini complici. Senza alcun controllo
11 Luglio 2022 - 09:45
Stavolta non facciamo un post scriptum, bensì un pre scriptum, cioè vi diamo un’anticipazione su un’informazione che tratteremo già da domani: sapete come sono tornate indietro dalla Cina, ma il meccanismo non è precisamente questo, le provvigioni, le percentuali da consegnare agli esponenti della criminalità, alle persone che si sono prestate, ai professionisti? Non ve lo diciamo oggi, ma domani.
CASERTA (Gianluigi Guarino) È logico, evidente, palmare che uno dei problemi strutturali e non risolvibili di cui soffrono i giornali piccoli, digitali o residual cartacei che siano, è costituito dalla non certo agevole razione quotidiana di trasformazione del proprio stato di cronica e ineluttabile necessità da indigestione di fichi secchi, nella virtù di nozze della serie “poveri ma belli”. Insomma, costruire una buona informazione, confezionare un buon prodotto giornalistico, nonostante le risorse scarse, se non addirittura scarsissime, a disposizione.
Evidente, logico, matematico, econometrico che ci siano argomenti di cui si possono occupare solo i giornali che possono godere di grossi mezzi, di organici e di tecnologie a cui un piccolo giornale non avrà mai la forza di accedere.
Dunque, non si tratta di talento assoluto, di fiuto, di attitudine a raccontare cose complicate e delicate, i giornalisti “locali”
posseggono,in media, una preparazione pari o, complessivamente superiore a quella di chi eroga informazione dalle redazioni dei cosiddetti grandi giornali. È proprio una questione di mezzi materiali, di numeri aritmetici. Un’intuizione, una pista sono, infatti, uno schizzo di estro, ma per seguire la traccia occorrono soldi, attrezzature e un frazionamento dei ruoli, con più persone impegnate sui vari fronti dell’accertamento delle notizie, della loro verifica e, infine, della loro pubblicazione.
Allora, ti aspetti che i grandi giornali italiani intervengano subito a pie’ pari mobilitando i loro migliori cronisti, i loro migliori segugi, quelli maggiormente in grado di relazionarsi a fatti complessi che coinvolgono tanti soggetti, non solo persone, ma anche imprese, banche e, soprattutto, lo Stato che ha utilzzato Poste italiane per mettere in piedi questa sorta di piano Marshall dell’edilizia, che avrebbe dovuto produrre due o tre punti in più di Pil per diversi anni.
E, invece, nulla. Come l’hanno scritta i giornali locali, allo stesso modo l’hanno pubblicata i nazionali. Il comunicato stampa della Guardia di Finanza e niente più, neanche si trattasse di un sequestro di tric trac a Capodanno.
Ieri, noi di Casertace, abbiamo compiuto la prima incursione nella struttura di questa vicenda (clikka e leggi). E, non potendo conoscere ancora qualche dettaglio riguardante l’indagine, abbiamo, quantomeno, sottolineato con la matita blu lo scenario inquietante, il contesto in cui questa mega truffa si è consumata, quello delle province di Caserta e di Napoli, andando pure a segnalare che, ancora una volta, i nostri territori sanciscono una loro originalissima coesione sociale, nel momento in cui piena armonia si registra tra quei soggetti appartenenti al clan dei Casalesi più istruiti, più furbi, più intelligenti, un gruppo ampio di avvocati, di commercialisti, di persone che hanno sostenuto, dunque, un esame di Stato, ma, soprattutto, un numero ingente dei cosiddetti normali cittadini. Abbiamo parlato di un caleidoscopio che racconta di una condizione che lo Stato di diritto, se continua a combattere come ha combattuto fino ad ora, non ha alcuna possibilità di vincere, tanto è complicato, tanto è datato il meccanismo sociale che ha creato un sistema a strati che potrebbe, tranquillamente, dotarsi di un suo inno, dopo aver formalmente sconfessato quello di Mameli, promuovendo e solennizzando le note della celeberrima canzone napoletana “Aummo aummo”.
Se nessun giornale della sedicente grande informazione, se, dunque, nessuna agenzia della promozione culturale italiana ritiene che 770 milioni e passa di euro, trovati in una sola indagine, in un’area territoriale tutto sommato circoscritta non rappresentino la spia di una cosa enorme, che sicuramente il Governo non ci racconta, allora vince l’autoreferenzialità di questi direttori, ma anche di certi giornalisti che hanno perso completamente quell’istinto del cane da presa, rammollendosi nei salotti televisivi.
Guardia di Finanza di Frattamaggiore, 30 indagati dei 143 residenti in provincia di Caserta, soprattutto nei soliti Comuni di Casal di Principe e dintorni, ma, ripetiamo, una quantificazione per una cifra superiore ai 770 milioni di euro che ieri abbiamo voluto significare anche nella sua dimensione, ormai virtuale, di cambio con la storica liretta, arrivando ad una cifra che supera i 1500 miliardi. Guardate, è bastato metterci un po’ a rovistare nella rete, in quelle aree più corsare, non servite dalle possibilità economiche che i grandi gruppi hanno e che gli consentono di rammollirsi ancora di più, comprando da Google le posizioni prevalenti, più visibili del motore di ricerca attraverso quel meccanismo, conosciuto dagli addetti ai lavori come Sem, fratellino lucroso del Seo.
Sapete come funzionava il sistema dell’accesso ai finanziamenti per il bonus dell’edilizia? Operazione estremamente semplice: prendi una società, di persone o di capitale, il più delle volte una mera testa di legno, con cui tratti una percentuale sui profitti, promettendogli il 30%, ed è proprio questo soggetto giuridico-economico, mero prestanome, ad aprire il conto corrente presso una filiale di Poste italiane. L’elemento cruciale della procedura, cioè la cessione del credito a Poste italiane, si fa in tre clik e totalmente per via digitale. In quel conto corrente aperto planerà poi il bonifico dei finanziamenti. Tutto a posto, l’unica cosa che Poste italiane va a verificare è se tu, società “testa di…” hai comunicato la cessione del credito all’Agenzia delle Entrate, inserendola nella piattaforma apposita, utilizzando uno Spid.
Diciamo, bonus facciate 90% di costi coperti dallo Stato. I controlli dello Governo finiscono qui, si limitano, incredibile ma vero, alla sola richiesta di dichiarare l’avvenuta comunicazione della cessione del credito all’Agenzia delle Entrate. Per cui, far affluire le risorse di questo 90% che abbiamo preso come esempio fra tanti, su quel conto corrente aperto da una società che funge da testa di legno per un progetto farlocco che nessuno controlla e che contiene delle indicazioni di particelle catastali che le inchieste avviate ultimamente, compresa quella della Guardia di Finanza di Frattamaggiore, dimostrano come a loro volta farlocche, riguardando quasi sempre luoghi totalmente diversi da quelli oggetto del finanziamento. Sembra assurdo, ma è così.
E tutti questi miliardi, perché di miliardi di euro si tratta, attribuiti così da un Governo di dementi, che fine fanno? Sono pronti per essere presi col Bancoposta e utilizzati per comprarsi i lecca-lecca? No, ed è questa la notizia che nessun grande giornale scrive e non si sa perché. Qui ci sono miliardi di euro, cioè importi pari a una o due leggi di bilancio messe insieme, che si sono letteralmentee volatilizzati. Scomparsi.
E dove sono finiti? Nei soliti conti in Svizzera, coperti dal segreto bancario? In qualche altro e comunque collaudato paradiso fiscale? No, noi abbiamo riempito banche e strutture finanziarie della Cina. In poco più di un anno e questo il Governo lo sa bene, perché quegli allegroni di Poste italiane lo hanno potuto constatare, i conti correnti si sono svuotati. Si parla addirittura dell’80% degli importi erogati a fondo perduto dal Governo. Insomma, la più grande truffa di tutti i tempi, causata dalla dabenaggine delle strutture governative nazionali che, evidentemente, ritenevano di essersi trasferite in Germania, negli Stati Uniti, nella stessa Svizzera.
Vi rendiamo partecipi di un brevissimo ricordo, dandovi appuntamento a domani per un altro articolo su questa incredibile vicenda: poco meno di 40 anni fa, il sottoscritto era in gita scolastica tra la Valle d’Aosta e la Svizzera. Di quei giorni spensierati gli è rimasta impressa una scena: nel centro cittadino di Ginevra non esistevano le edicole. Eppure la Svizzera era uno dei Paesi più colti e con più lettori di giornali. Al posto delle edicole c’erano dei mobiletti, dei “bancarielli”, sostanzialmente dei contenitori di giornali ordinati con una struttura verticale. A fianco, c’era un contenitore somigliante un po’ a quelli delle autostrade, dove si posavano le monete, cioè i franchi svizzeri, che precipitavano all’interno di una struttura chiusa, una sorta di mini-cassaforte, peraltro violabilissima. Ma non è che se non mettevi i soldi, non prendevi il gionale. Se uno avesse voluto, il giornale lo prendeva e lo leggeva gratis senza posare la monetina. Sapete qual era il problema? Che se una persona si fosse comportata in questo modo, sarebbe stata fulminata dagli sguardi di schifo e commiserazione delle altre persone, presumibilmente svizzere, che si trovavano nei pressi. Probabilmente, dunque, anche se quella cassettina fosse stata aperta, i soldi non li avrebbe toccati nessuno, pur non essendo protetti da una vigilanza armata o non armata. In realtà, erano protetti dalla civiltà, dal senso della cittadinanza, dall’orgoglio di appartenere ad un consesso democratico, orgogliosamente regolato da leggi e norme, fatte rispettare prima di tutto dalla popolazione, che ti faceva sentire, guardandoti in quel modo (lo stesso capitava se a piedi passavi per il rosso), una sorta di scappato di casa.
Ma l’ex premier Conte, l’attuale preemier Draghi, il ministro dell’Economia, nonché burocrate bancario, Franco ritenevano che le Poste italiane fossero come quel dispositivo di distribuzione dei giornali in voga a Ginevra nei primi anni ’80? Cosa pensavano? Di stare in un posto in cui tu puoi lascaire di notte la macchina aperta e, dunque, anche una cassaforte aperta, tanto ci pensa il senso della comunità e l’amore per le istituzioni a evitare che qualcuno allunghi le mani? Perché questo è successo con i bonus edili. Il Governo ha incardinato una mastodontica cassaforte che ha riempieto di miliardi e miliadi di euro. L’ha lasciata aperta e hanno rubato tutti, da Nord a Sud. Ovviamente, purtroppo, molto più al Sud che al Nord. Qui da noi, le province di Caserta e Napoli, come dimostra l’indagine della Finanza, non si è consumato un enorme, mastodontico self-service, ma si sono presi anche la cassaforte.
Quando succedono cose come questa e le raccontiamo, ci piace sempre far precedere il nostro articolo da una canzone che amiamo tanto e che ci descrive come nessun’altra. Lo facciamo anche stavolta: Povera Patria.