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LA NOTA DOPO…NOTO. Ecco perché Zinzi è nettamente favorito al ballottaggio

20 Luglio 2021 - 13:30

Stamattina abbiamo pubblicato il lavoro serio e circostanziato di uno dei più importanti sondaggisti italiani. Su quella base esprimiamo qualche ulteriore valutazione. Marino arriverà davanti a Zinzi al primo turno, su questo non c’è dubbio, a meno di smottamenti clamorosi di qualche super candidato delle sue liste. Ma al ballottaggio sarà tutta un’altra storia perché l’attuale sindaco non è empatico né rispetto alla sinistra, né come personalità a se stante rispetto alla città

 

 

CASERTA – Il sondaggio realizzato da Antonio Noto, una delle firme più autorevoli di questo settore, e pubblicato stamattina da Casertace (CLICCA E LEGGI) è utile soprattutto in funzione del ballottaggio.

Al di là di qualche dato che rappresenta comunque elemento costitutivo del processo di formazione del consenso, nulla ci ha sorpreso, soprattutto i numeri finali. Anzi, riteniamo che questo 54% circa accreditato a Gianpiero Zinzi in un ballottaggio contro Marino sia una cifra reale se al voto andranno, in quella circostanza, un numero di casertani non superiore al 40%, dunque circa un 8% in più rispetto a cinque anni e mezzo fa.

Qualora, al contrario, la percentuale dei votanti dovesse avvicinarsi a quota 50% riteniamo, ma è un nostro punto di vista, che Zinzi abbia una potenzialità che gli consente di superare il 60%.
Non c’è dubbio, dunque, che per una serie di motivi, ma questo lo sa bene anche Marino, Zinzi al ballottaggio parta favorito, a prescindere dal divario che ci sarà tra lui e il sindaco uscente al primo turno.
Dei molti motivi, ne citiamo due.

A Marino manca, e non lo potrà mai ricostruire, quello che per dirla un po’ alla francese, dove di sinistra e di frazionismo della sinistra se ne intendono, è l’esprit de la gauche.
Carlo Marino non è riconosciuto dalle persone che si dichiarano di sinistra, che credono in quei valori, come uomo di sinistra.

Qualcuno potrebbe obiettare che le dinamiche tipiche del voto di un ballottaggio, che tendono a mobilitare, nella polarizzazione, gli schieramenti che si contrappongono storicamente, cioè centrosinistra e centrodestra (anche al netto dell’identità delle figurine che li rappresentano), porteranno per inerzia la sinistra della città capoluogo, sostenitrice al primo turno di Romolo Vignola o Raffaele Giovine, a recarsi alle urne per sostenere Carlo Marino.

A chi ragiona in tal modo vogliamo ricordare che 5 anni fa Marino, al primo turno, guadagnò un consenso che lo tenne sotto ai voti raccolti dalle liste della sua coalizione di ben 8 punti, che fondamentalmente si trasferirono tutti dalla parte di Francesco Apperti (vero candidato della sinistra), il quale non a caso sfiorò l’ingresso al ballottaggio che, statene certi, avrebbe vinto contro l’attuale sindaco.

Ma ammesso e non concesso che tutta la sinistra si unisse sotto le insegne di Carlo Marino, ciò non basterebbe, perché occorrerebbe, a quel punto, che tutti i candidati al consiglio comunale che al primo turno Marino coinvolgerà andando a riscuotere debiti di riconoscenza di tipo clientelare, si rechino alle urne anche al secondo turno e votino per lui.

E lo facciano pur non avendo la possibilità di entrare in consiglio comunale, in quanto fuori dal perimetro dei posti buoni per il premio di maggioranza, cancellando quella che è la loro identità politica, che resta fondamentalmente legata al centrodestra, da cui provengono e in cui hanno militato, parimenti a Marino, per quasi 10 anni assessore ai Lavori Pubblici con le insegne di Forza Italia e al riguardo si capisce bene perché la sinistra lo consideri un corpo estraneo.

Riteniamo che questi siano argomenti solidi per conversare intorno all’esito delle elezioni di Caserta.
Saremmo lieti di ospitare opinioni in dissenso.
Ma in dissenso significa fondati su elementi di confutazione precisi, specifici, rispetto alle argomentazioni da noi poste a sostegno delle nostre tesi.