LA NOTA. Il piccolo caso del geologo congiunto dell’assessora di Frignano è emblematico. Perché Zannini va alle Regionali con almeno 40 mila voti in tasca

9 Agosto 2025 - 13:43

Non cerchiamo il pelo nell’uovo, ma osserviamo come nessuno è in grado di fare in questa provincia, perché noi sviluppiamo da anni e anni questa analisi, un metodo micidiale che ha determinato un enorme salto in avanti, un meccanismo clientelare altro che duepuntozero, Zannini ha creato una scienza del male

CASERTA (g.g.) – Sembra, tutto sommato, una vicenda pulviscolare, meno rilevante rispetto a molte altre denunciate da questo giornale. Alessandro Magliulo, geologo di Frignano, dopo aver operato nell’orbita dell’Amministrazione provinciale dominata dalla coppia Giovanni Zannini – Giorgio Magliocca, ricevendo almeno un incarico da 26mila euro, e in quella del comune di Lusciano, sotto l’egida dell’altro iper zanniniano Nicola Esposito, da poco è entrato nel plotone dei tecnici di fiducia del Comune di San Marcellino, sindaco Anacleto Colombiano, divenuto più di un mese fa, a sua volta, presidente della Provincia.

Come raccontiamo in un altro articolo (CLICCA E LEGGI) Alessandro Magliulo, diretto congiunto dell’assessore comunale di Frignano Katia Magliulo. ha ricevuto tre nomine, remunerate complessivamente con circa tremila euro. Ed è proprio l’esiguità della cifra a costituire l’apparenza di una notizia poco rilevante, una sorta di pelo nell’uovo che CasertaCe andrebbe a cercare sempre e quasi ossessivamente quando di mezzo ci sono i generali e i colonnelli di Giovanni Zannini.

In realtà non è così perché il nostro approccio è tutt’altro che emotivo, tutt’altro che muscolare, a volte appare così, ma perché le vicende sono talmente clamorose che il moccolo esecratorio ti si forma normalmente sotto i polpastrelli di una tastiera. Ma a CasertaCe interessa molto di più il fenomeno politologico di tipo degenerativo di quella che è una struttura che affonda le sue radici dell’antropologia e nella sociologia italiane e soprattutto meridionali.

Il clientelismo è esistito da sempre, dagli anni immediatamente successivi all’unità e ha continuato a proliferare, adattandosi molto bene ai nuovi linguaggi, alle nuove tecnologie, ai nuovi sistemi delle burocrazie. E questo ha creato ovviamente una situazione di degrado della politica, con l’avvento nelle istituzioni di soggetti il più delle volte di scarsissimo livello culturale, con un’abilità che si è sposata con il rischio del costante utilizzo del pubblico danaro per l’affermazione di se stessi all’interno di processi di governo che ovviamente sono precipitati ad un livello infimo. E poi non ci si può lamentare se un cretino di consigliere regionale – guarda il video porti Rita De Crescenzo ed esemplare simile nel suo ufficio a compiere cazzate.

Questo è ciò che ha trovato nel 2015 Giovanni Zannini, entrato in politica dalla porta principale, come consigliere regionale della Campania. In questi dieci anni Zannini si è configurato come una degenerazione originalissima, una faglia ancor più profonda scavata nella pietra viva di un sistema socioeconomico che, per crescere, avrebbe bisogno come il pane di premiare il merito e non le appartenenze di retroguardia.

Ecco perché ci siamo occupati dei tre micro incarichi, ricevuti al comune di San Marcellino, quindi un’altra roccaforte-garçonnière di Zannini, dal congiunto di Katia Magliulo, assessore del comune di Frignano, altro luogo in cui Zannini ha piantato picchetti solidi per la sua struttura di potere, fondata non tanto sul sindaco Lucio Santarpia, bensì sul suo assessore e vicesindaco Giuseppe Seguino.

Oggi, a pochi mesi di distanza dalle elezioni regionali, Zannini chiama a rapporto tutte le sue falangi, l’assessore Katia Magliulo, come capita ai riservisti che conducono una vita normale, richiamati in servizio in caso di guerra, dovrà mettersi pancia a terra a far voti per il mondragonese. Lei ma soprattutto il papà, Vincenzo Magliulo, di professione medico, ma anche appartenente a una famiglia facoltosa, proprietaria di tante strutture immobiliari, soprattutto di terreni, è stato dal 2001 al 2006 sindaco di Frignano.

Lo faranno volentieri perché Zannini, attraverso l’uso vergognoso, immeritocratico, esclusivamente votato ai propri interessi personali, del pubblico danaro, ha gratificato la famiglia di Katia Magliulo come ha fatto, sta facendo e fa ancora con i clientes di terza e quarta fascia di sindaci e assessori comunali, in un meccanismo rilevante e antropologicamente doppiamente interessante, in quanto Zannini è un unicum nella capacità che ha di tenere sotto controllo piccoli, medi e grandi centri di potere. Per cui, se alle prossime elezioni regionali controllerà, come noi riteniamo, almeno 40 mila voti di preferenza, che poi deciderà se convogliare, come improbabile che sia, solo su se stesso, oppure imboscandoli a favore di personaggi a lui fedeli, forse a stupirsi saranno altri e non certo CasertaCe che, casi come quello di Magliulo, ne abbiamo raccontati e avvistati forse a migliaia.