La rivelazione clamorosa alla collega Marilena Natale del sindaco di Grazzanise Enrico Petrella: “Giovanni Zannini è venuto da me per parlarmi di Pnrr e di imprese amiche”
25 Giugno 2024 - 13:07
Il racconto del primo cittadino è stato ascoltato anche dal comandante della Stazione Carabinieri durante la visita al bene confiscato a Sandokan in zona Selvalunga di due giornalisti francesi di Le Monde con cui la Natale sta collaborando in un’inchiesta sui beni acquisiti dallo Stato e poi dai Comuni, un tempo appartenenti al clan dei Casalesi
GRAZZANISE (g.g.) – Questa notizia l’abbiamo appresa da più di 15 giorni. Ma siccome siamo gente corretta, abbiamo anche deciso di renderla pubblica ad urne chiuse e a conclusione dei ballottaggi.
La collega Marilena Natale sta conducendo, insieme a due giornalisti del notissimo quotidiano francese Le Monde un’inchiesta sui beni confiscati alla camorra, specificatamente al clan dei Casalesi. Alcuni giorni fa, mentre visitava uno dei luoghi simbolo del potere della famiglia Schiavone, ossia la famosa fattoria e i terreni dove Sankodan allevava le bufale in località Selvalunga, mentre accompagnata dal sindaco Enrico Petrella conduceva la visita nella bella struttura di formazione e di attività costituita da anni per formare tanti giovani all’attività agroalimentare, sotto la protezione della memoria di un grande carabiniere scomparso, ossia il maresciallo Baldassarre Nero, ha scambiato qualche parola fuori tema proprio con il sindaco Petrella, professionista affermato e uomo di punta del settore amministrativo dell’istituto del sostentamento del clero della Diocesi di Capua.
Si sa che Marilena Natale condivide con noi l’idea, per carità opinabile, che il re della politica casertana, Giovanni Zannini, non sia proprio un soggetto immacolatissimo del settore pubblico, specificatamente della politica che determina potestà nell’amministrazione e nel governo del territorio.
Un punto di vista che resta tale perché, come ho affermato nel video editoriale pubblicato ieri pomeriggio all’esito del ballottaggio, quello che pensano due giornalisti e una testata, possono avere un rilievo, un’importanza, ma non sono assolutamente decisivi, determinanti, se quelle che ho definito istituzioni preposte non la pensano come il sottoscritto e come Marilena Natale, dando dunque a Zannini tutto il sacrosanto diritto di prendersi, pezzo per pezzo, l’intera provincia di Caserta, così come è successo in questi giorni, quando alle tante bandierine infilzate nella cartina geografica, ha aggiunto quelle importantissime di Aversa e di Castel Volturno, facendo aumentare ulteriormente la stima del suo potenziale consenso in vista delle prossime elezioni regionali che, secondo noi, potrebbero consentire a Giovanni Zannini, per quanti riferimenti amministrativi ha in questo momento, fino a 60mila-forse 70mila voti.
Questa premessa è utile per spiegare le modalità con cui questo breve ma intenso ingaggio tra Natale e Petrella sia avvenuto.
La Natale, a cui certo non fanno difetto la franchezza e la schiettezza, nel momento in cui Petrella le ha allungato la mano per una stretta, gli ha detto chiaramente: “Ma lei, come l’80% dei sindaci della nostra provincia, appartiene alla scuderia di Giovanni Zannini? Perché se è così, io la mano non gliela do”.
“Zannini? – le ha risposto lesto Petrella – No, assolutamente no. Anzi ora le racconto un episodio che è anche stato l’ultimo in cui l’ho incontrato: un giorno è venuto nel mio ufficio a Grazzanise. La prima cosa che ha fatto è stata quella di lasciare il telefono fuori dalla stanza. E questo – ha continuato il sindaco – mi ha dato già un gran fastidio e gliel’ho anche detto che chi non ha nulla da temere non ha nulla da nascondere. Nella mia stanza si entra con i telefoni“.
La Natale ha continuato riferendo passo passo il racconto di Petrella: “Zannini mi ha detto che lui era venuto per parlarmi di non meglio precisate imprese amiche che avrebbero potuto ben operare per il Comune di Grazzanise nei lavori finanziati con i fondi Pnrr. A questo punto ho tagliato corto e gli ho detto che a me discorsi del genere non interessavano, che al Comune di Grazzanise si fanno le gare e si aggiudicano secondo criteri di equità. Ci siamo congedati e da allora non l’ho visto più“.
La Natale racconta a Casertace questo episodio solo perché sul fatto specifico è stata già presentata una segnalazione all’autorità giudiziaria visto che al racconto del sindaco Petrella ha assistito anche il maresciallo de Santis, comandante della Stazione Carabinieri di Grazzanise e successore del glorioso Baldassarre Nero. “Confermo tutto – dichiara la Natale – e confermo anche che tutto quello che c’era da fare per mettere al corrente chi di dovere è stato fatto“.
Successivamente la visita dei giornalisti francesi al bene confiscato è continuata, ma sul piano dell’interesse locale conta molto di più ciò che il sindaco Petrella ha raccontato pubblicamente rispetto all’incontro con Zannini.