La società del sindaco di Piedimonte Matese, Vittorio Civitillo, ha governato la maxi operazione immobiliare coinvolta nell’ evasione fiscale da quasi un milione e mezzo di euro

27 Gennaio 2022 - 20:04

La vicenda, saltata fuori nei giorni scorsi con un comunicato stampa piuttosto criptico, riguarda le lucrose compravendite immobiliari avvenute all’interno dell’area del comune di Gaeta che in passato ha ospitato la scuola degli americani e che in seguito Vittorio Civitillo ha comprato.

PIEDIMONTE MATESE (gia.gua.) E’ una prima grana, tra l’altro piuttosto seria, quella piombata addosso, negli ultimi giorni, a Vittorio Civitillo, neo sindaco di Piedimonte Matese ma, soprattutto, facoltosissimo imprenditore che in circa 20 anni ha costruito un vero e proprio impero, prima di tutto immobiliare. quando l’altro giorno abbiamo pubblicato il comunicato stampa (clicca e leggi) che dava notizia della notifica, da parte degli uomini della guardia di finanza del comando provinciale di Latina ai legali rappresentanti di una holding immobiliare accusata di essere responsabile di un’evasione fiscale da un  milione e 400 mila euro, ci siamo incuriositi. Il fatto che la Procura di Santa Maria Capua Vetere coordinasse il lavoro dei finanzieri di Latina, cioè di una provincia fondamentalmente litoranea che annovera località balneari in cui si addensano tanti interessi economici di origine casertana ci ha portato, giocoforza, a guardare un poco meglio dentro quel comunicato, dal quale risultava chiara solo una cosa, fondamentalmente, e cioè che la destinataria del decreto di sequestro preventivo fosse, con ogni probabilità, un’impresa della provincia di Caserta.

Non è stato difficile seguire la traccia presente nella nota stampa appena citata. La Scuola americana è stata una realtà molto importante e molto conosciuta in quel di Gaeta, cioè la cittadina della provincia di Latina più conosciuta e più frequentata dai casertani che possiedono anche significative proprietà immobiliare ed anche commerciali. La Scuola americana non è più una scuola. Non lo è da anni, dopo aver rappresentato una sorta di enclave per  gli studenti provenienti dalle famiglie a stelle e strisce impiegate nelle varie funzioni della Nato. Nei giorni prossimi metteremo a fuoco, con precisione i vari passaggi. Per oggi accontentiamoci di segnalare due elementi della vicenda. Il primo: a un certo punto gli americani salutarono i 9mila metri quadrati dell’area in cui insisteva la scuola e che furono acquistati dalla Seri spa. A quanto si sa dalle cronache dei giornali di quell’area, il Comune di Gaeta avrebbe tentato o avrebbe fatto finta di tentare, di confermare la destinazione scolastica dell’area acquistata dalla Seri. Operazione non riuscita. Fatto sta che la nuova proprietà ha costruito, poi, nel 2018 dopo che le ruspe avevano demolito la scuola, 96 appartamenti del complesso residenziale. Con una certa eleganza, l’area divenuta residenziale è stata chiamata “Parco Nato”.

Ora non sappiamo se quegli appartamenti siano stati venduti o fittati a persone che operano all’interno delle strutture Nato o se, invece, questo nome è stato deciso, così come si fa con le strade che si intitolano ad illustri defunti, com’è sicuramente la scuola degli americani e com’è sicuramente l’antica destinazione d’uso di quell’area.

E ora veniamo agli imprenditori casertani: non si devono nemmeno spendere soldi per scaricare dalla piattaforma Telemaco complicate visure camerali per stabilire chi sia Seri spa. A dire il vero il suo sito è al momento down con tanto di errore 404 che ci dà l’idea di una seria difficoltà intervenuta o indotta nella relazione tra il cosiddetto hosting, cioè la struttura, cioè la carta di identità del sito in questione e il server di emissione. Però, basta navigare 20 secondi e trovi tutte le informazioni su Seri. La sua sede è a Piedimonte Matese, in via  Di Matteo 14. Altre sedi si trovano nelle vicinanze, e cioè a San Potito Sannitico e a Gioia Sannitica.

In effetti, se ci fate caso, nel comunicato stampa si parla di società con sede in provincia di Benevento. In realtà quella zona è Sannio a tutti gli effetti, ma è in provincia di Caserta. E la Seri spa è il fiore all’occhiello della famiglia Civitillo e di Vittorio Civitillo in particolare. Dunque, il decreto di sequestro preventivo ha colpito questa società e, dunque, anche l’attuale sindaco di Piedimonte Matese.

Completando, almeno per quanto riguarda questa prima puntata della storia, il decriptaggio del comunicato stampa, riteniamo che nel momento in cui viene scritto che c’è una società venditrice che ha intascato una plusvalenza da 7 milioni di euro e nel momento in cui, sempre nel comunicato, viene scritto che il valore di questa plusvalenza sia stato comunicato solo in parte, precisamente per un quinto del suo valore, alla società madre, significa che c’è una holding e c’è una società che ne fa parte.

Ora, sempre la famiglia Civitillo e Vittorio Civitillo in particolare, hanno fondato nel 1999, come risulta da un sito ufficiale, un’altra società che, manco a dirlo, si chiama Parconato. Non possiamo mettere la mano sul fuoco dando per certo che la società venditrice sia la Parconato, mentre è certo che il progetto dei 96 appartamenti sia stato fatto, così come è scritto testualmente nella pagina internet del Parconato, dalla Seri spa. Dunque, sono tanti gli elementi che riportano agli interessi economici di Vittorio Civitillo. Non sappiamo sicuramente se in questa vicenda ci siano, com’è probabile, degli indagati. Mentre è certo che questa comunicazione incompleta ha permesso alla società venditrice di evadere il fisco per una somma pari a 1,4 milioni i euro, che poi è esattamente quella divenuta oggetto del decreto di sequestro preventivo effettuato dal tribunale di Santa Maria C.V. e che probabilmente sarà impugnato al Riesame che, com’è noto, quando si tratta di decreti di sequestro patrimoniale, opera all’interno dello stesso tribunale sammaritano.

Naturalmente, non finisce qui.

P.S.: Rimaniamo pienamente a disposizione qualora la Seri spa, la Parconato e/o il sindaco Vittorio Civitillo ritenessero di voler precisare, smentire. Per dirlo alla Greggio e Iacchetti “noi siamo qui”.