LA TANGENTOPOLI DI TRENTOLA. Il pm “seppellisce” sotto 12 sentenze della Cassazione l’istanza dei difensori di cancellare dal processo le intercettazioni di Andrea Sagliocco, Saverio Griffo & Co.

31 Ottobre 2021 - 18:27

TRENTOLA DUCENTA (g.g.) – Da esperti della materia, da lettori compulsivi di decine e decine di ordinanze firmate dall’ autorità giudiziaria, possiamo dare qualche piccolo consiglio, qualche piccola istruzione per l’uso di queste ordinanze, in modo da comprendere soprattutto se sia frutto di una indagine fatta veramente bene o se, al contrario, ben costruita in apparenza, contiene al suo interno uno o più punti deboli, che emergeranno nelle fasi successive, già a partire dal sindacato all’ordinanza operato dal tribunale del Riesame, chiamato quasi sempre a decidere se confermare o meno gli arresti o altre misure cautelari limitative della libertà personale di uno o più indagati e proseguendo, eventualmente, sempre rimanendo alla fase cautelare, con i pronunciamenti della Corte di Cassazione. Sindacato cautelare, ma fino a un certo punto perché, in tantissime occasioni, il pronunciamento del Riesame e, ancora di più quello della Cassazione, ha ipotecato l’esito finale dei processi nel momento in cui i ricorsi dei difensori sono stati accolti non già sul terreno dell’attualità dei motivi cautelari, ma su quello tombale o quasi, dell’assenza dell’architrave dei gravi indizi di colpevolezza
Per cui, l’aspetto da osservare e’ proprio questo: l’ordinanza e quindi l’indagine che ne è causa resistono alla verifica sui gravi indizi di colpevolezza?  Se si’ è possibile alzare la paletta di un voto quanto meno di sufficienza. In caso contrario, con ogni probabilità, magistratura inquirente e polizia giudiziaria, giusto per fare una battuta scherzosa, dovrebbero comparire davanti alla Procura della Corte dei conti, perché avranno fatto buttar via soldi, e che soldi, allo Stato.
Sin da quando abbiamo letto il testo dell’ordinanza sulla cosiddetta tangentopoli di Trentola Ducenta, prevedemmo che quelle accuse avrebbero retto sia al vaglio dei giudizi sui titoli cautelari, sia alle insidie del dibattimento processuale
Cosi’ puntualmente si e’ verificato e si sta verificando.

Gli arresti dell’allora sindaco Andrea Sagliocco, del faccendiere Saverio Griffo, di diversi burocrati in servizio nell’ufficio tecnico del Comune hanno superato brillantemente il vaglio del tribunale del Riesame anche relativamente all’attualità dei motivi cautelare, ma l’impianto e’ stato pienamente confermato, per quel che concerne i gravi indizi di colpevolezza, anche dalla Corte di Cassazione.
La conseguenza è ovvia nel riverbero dibattimentale: l’altra mattina, il collegio del tribunale di Aversa – Napoli Nord ha respinto tutte le istanze presentate dai difensori che chiedevano fosse sancita l’inutilizzabilità delle intercettazioni Processo Trentola appena decise le questioni sulla inutilizzabilità delle intercettazioni, evidentemente ineccepibili. Una correttezza procedurale che va ascritta al merito dei pm della Procura di Aversa – Napoli Nord e dei carabinieri del Reparto investigativo del Gruppo di Aversa, che hanno condotto le indagini.
Proprio il pubblico ministero Alberto Della Valle ha depositato 12 sentenze della Cassazione, che davano torto agli avvocati difensori degli imputati.