LA VIDEO INTERVISTA. Riccardo Ventre, a 24 ore dai bilanci della vergogna: “Propongo un patto al sindaco e agli altri consiglieri. Dimettiamoci tutti e azzeriamo per ripartire”
18 Dicembre 2019 - 11:37
CASERTA – (g.g.) Tra circa 24 ore la città di Caserta affronterà un momento importante. O meglio, così dovrebbe essere se ci trovassimo in qualsiasi altra città d’Italia, perchè l’approvazione di un rendiconto di esercizio e di un bilancio di previsione, anche se quest’ultimo arriva in farsesco ritardo di 12 mesi, prevedendo entrate ed uscite per il 2019, quando alla conclusione dell’anno mancheranno 10 giorni, sono i punti qualificanti attraverso cui i cittadini possono verificare, controllare, le linee di intervento, le idee che una maggioranza politica vuole realizzare, magari con il concorso mirato e selettivo anche della minoranza, per alimentare la crescita delle genti. Insomma, il bilancio di previsione è il documento fondamentale, è la delibera più importante che connota l’identità politica di un’amministrazione comunale.
E invece a Caserta di tutto si parla, fuorchè di questo. La seduta di domani va a mettere insieme i cocci di una vergogna morale, prima ancora che materiale, realizzatasi attraverso ben 3 approvazioni e due revoche di delibere già approvate in giunta e ancora attraverso le giravolte tragicomiche di un collegio dei revisori dei conti che avrebbe il dovere di bocciare senza remissione i bilanci e invece si spacca, producendo addirittura due relazioni e svolgendo all’interno degli uffici del sindaco e dei dirigenti funzioni di consulenza surrettizia che esorbitano pesantemente dal ruolo che la legge assegna all’organo di controllo.
Come in un romanzo di Sciascia, la scena si sintetizza nelle figure di un gruppo di consiglieri comunali che, pur di rimanere attaccati alla loro poltrona, venderebbero anche la madre. Ciò mentre Caserta vive momenti da vero e proprio film horror con strade dissestate in maniera stupefacente, come neanche nell’800, con un disordine totale del traffico, con un’anarchia rispetto a un minimo di regole rispettabili da rispettare.
Dentro a questo dibattito e ad una posizione di CasertaCe che, oggi, con Marino del centrosinistra si esprime esattamente come si esprimeva ieri con Del Gaudio del centrodestra, abbiamo voluto regalarci una conversazione con Riccardo Ventre, ex presidente della Provincia, già europarlamentare, oggi consigliere comunale.
Carica che potrebbe anche permettersi di ignorare ma che con lodevole spirito civico esercita, partecipando, anzi alimentando continuamente il dibattito e il confronto. Se qualcuno ritiene che l’apprezzamento espresso da parte nostra per Ventre sia eccessivo, si faccia avanti e si dedichi alla visione del nostro archivio che contiene tanti articoli in cui non siamo stati certo teneri con il cardinale.
Il fatto è che noi siamo degli inguaribili romantici e la scena di una persona matura che nella sua professione di giudice e in politica ha fatto tutto, che si prodiga come un ventenne nell’attività defaticante di consigliere comunale di opposizione, e beh, chi conosce il dna di CasertaCe sa bene che una cosa del genere non può non piacerci perchè quello che fa Ventre ha poco a che vedere o niente a che vedere con l’ambizione personale.
Sentimentali e passionali cultori dei mulini a vento, delle cause perse, delle battaglie ideali, quali siamo noi, non possono che registrare empatia per un comportamento di questo tipo, ed è per questo motivo che abbiamo chiesto a Ventre di rispondere a qualche nostra domanda.