L’ACCUSA: mazzetta di 50 MILA EURO di Ubaldo Caprio al “mitico” Pietro Terreri per una gara dell’ASI CASERTA di cui ci siamo occupati (e non poco)

7 Luglio 2022 - 14:11

Lo sostengono le pm del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che hanno seguito passo passo le indagini. Il consorzio ASI, attraverso la centrale di committenza Asmel, avevano affidato il servizio di installazione e gestione di telecamere di videosorveglianza all’interno della zona Asi per il contrasto al fenomeno Terra dei Fuochi alla Casertana Costruzioni dell’imprenditore casalese

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CASERTA (g.g.) – In attesa di guardare meglio i contenuti degli avvisi di conclusione indagini ai 28 indagati (LEGGI QUI TUTTI I NOMI)

dell’inchiesta condotta dai pubblici ministeri Gerardina Cozzolino, Anna Ida Capone e Chiara Esposito, selezioniamo, tra le diverse cose che abbiamo saputo informalmente, qualche argomento di maggiore rilievo.

Ad esempio, l’ipotesi di reato formulata a carico di Ubaldo Caprio e Pietro Terreri, entrambi arcinoti ai nostri lettori riguarda una presunta mazzetta da 50 mila euro che l’imprenditore di Casal Di Principe, trapiantato a Caserta, avrebbe consegnato nelle mani dell’ingegnere di Piedimonte Matese, perché questi, cioè Terreri, colui che, cari lettori, di CasertaCE avete conosciuto tramite 10, 50, 100 articoli a cui abbiamo dedicato, perché era uno dei componenti della commissione giudicatrice incardinata nell’Asmel, che quel tizia che lo amministra si permette pure di presentare querela ai nostri danni.

Si tratta della procedura da 3 milioni e 426 mila euro messa in piedi dall’ASI di Caserta, guidato dalla presidente Raffaela Pignetti, per il servizio di installazione e gestione di telecamere di videosorveglianza all’interno della zona Asi per il contrasto al fenomeno Terra dei Fuochi.

Quindi, Caprio, Terreri, Asmel e l’ASI Caserta, tutti insieme nella gestione di una vicenda di cui CasertaCE si è occupata oltre un anno fa e il cui link all’articolo trovate in capo a questo pezzo.

In qualità di componente e segretario verbalizzante della commissione di gara, quindi, Terreri avrebbe favorito la Casertana Costruzioni di Caprio che, infatti, risultò vincitrice dell’appalto plurimilionario, tramite il Consorzio Conpat. A mettere i bastoni tra le ruote al presunto accordo Caprio-Terreri, è poi arrivata una grande azienda di livello nazionale, la Leonardo, società il cui maggiore azionista, tra l’altro, è il ministero dell’Economia e delle Finanze.

Leonardo, in un raggruppamento con la napoletana Novasistemi, era giunta secondo dopo la società di Caprio, contestando, però, tale graduatoria tramite un ricorso al Tar Campania.

La Leonardo, nel procedimento in cui si chiedeva alla giustizia amministrativa l’annullamento dell’esito, l’esclusione dalla gara del Consorzio Conpat e quindi della Casertana Costruzioni e conseguentemente affidamento del servizio di videosorveglianza proprio al duo Leonardo-Novasistemi, aveva segnalato la modalità ritenuta illegittima dell’incarico, sostenendo che vi erano state violazioni al disciplinare di gara, nonché molteplici deviazioni peggiorative rispetto agli standard minimi previsti dal progetto esecutivo a base di gara. Al ricorso originario, poi, la Leonardo ne ha aggiunto un altro per motivi aggiunti, con il quale veniva sottolineata la mancata esclusione del Consorzio, in quanto carente di un requisito tecnico di partecipazione.

Il Tar della Campania, alla fine, “cacciò” dall’Asi Ubaldo Caprio, circostanza che divenne ufficiale con la presa d’atto della sentenza da parte del consorzio e l’affidamento del servizio a Leonardo-Novasistemi.