L’ASL CASERTA non si arrende. Ricorso in corte di Appello contro il pagamento a favore del CETAC e altre quattro strutture sanitarie

18 Maggio 2022 - 10:55

CASERTA – Sembrava potersi concludere per il meglio l’excursus davanti al tribunale di Santa Maria Capua Vetere per diverse strutture sanitarie che, non ricevendo i pagamenti dovuti dalla ASL di Caserta, hanno fatto pervenire alla corte di Santa Maria Capua Vetere richiesta di decreto ingiuntivo, strumento attraverso il quale un creditore in pratica “chiede” che il giudice obblighi il debitore al pagamento.

L’Asl di Caserta, come sempre avviene, ha fatto opposizione a queste domande, vedendosi però rigettati tutte e cinque i ricorsi e ricevendo quindi dai giudici di Santa Maria Capua Vetere l’ordine di pagamento alle aziende sanitarie.

Si tratta di diverse strutture private, molto note e che da anni richiedono somme dovute per prestazioni sanitarie compiute nei confronti della cittadinanza, ma mai pagate in toto dall’Asl.

Si tratta del Centro diagnostico Poccia di Mondragone, il Centro analisi Carrino di Sant’Arpino, il Centro radiologico Liguori di Aversa, lo Studio Amato di San Marcellino e il Cetac di Caserta.

Tutte queste aziende, infatti, avevano avuto parere positivo per l’ordine di pagamento dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Ma l’ASL di Caserta ha deciso di impugnare dinanzi alla corte di Appello di Napoli questi cinque ingiuntivi, ritenendo che sussistono i motivi per proporre ricorso.

Gli avvocati della struttura nominati dal direttore

dell’ufficio Affari Legali dell’Asl di Caserta Guido Verderosa, presenti nella delibera firmata dal direttore generale Ferdinando Russo, sono Francesco Paura, Antonia Sarro, Stefano Vanorio, Pierpaolo Pesce, Marco Alois e Daniela Lumaca.

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