LA LATITANZA DI NICOLA PANARO. Condannato per ricettazione. Per il parroco Don Pasquale Schiavone i giudici hanno deciso che…
2 Maggio 2019 - 17:27
CASAL DI PRINCIPE/ SAN CIPRIANO (ti.pa.) – Utilizzò carte d’identità false che gli consentirono una lunga latitanza. L’ex boss del clan dei Casalesi Nicola Panaro, oggi diventato collaboratore di giustizia, è stato condannato a dieci mesi di carcere. Panaro, oggi giudicato dalla prima sezione penale, collegio C, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. E’ stato condannato per ricettazione, beneficiando dell’articolo 8 (legge sui collaboratori di giustizia).
Il presidente ha disposto non doversi procedere per gli altri imputati per avvenuta prescrizione: Antonio Diana, Pasquale Di Bernardo, Giovanna Giuseppa Romano, Franco Serao (impiegato comunale dell’ufficio anagrafe di San Cipriano) Cipriano Diana, Giuseppe Diana, Mauro Diana, Nicola Diana. Assolti tutti gli altri imputati, compreso il parroco Pasquale Schiavone. Pasquale Di Bernardo e Giovanna Giuseppa Romano sono stati assolti, per il secondo capo d’accusa, per non aver commesso il fatto.
Nel collegio difensivo gli avvocati Giovanni Cantelli, Nando Letizia, Pasquale Baldascino.