LE FOTO MADDALONI. Scusi, assessore Liccardo, ma lei pensa che sia una soluzione imporre ai cittadini di tenere i rifiuti umidi bloccati in casa a PUZZARE a 40°?
27 Giugno 2019 - 21:22
MADDALONI (g.g.) – L’amministrazione comunale di Maddaloni, ha compiuto, nell’ultima settimana, due errori madornali, frutto probabilmente di una mistura indigeribile di inesperienza e sufficienza.
Quei camion che hanno vagato per le contrade periferiche della città, spargendo percolato a profusione, hanno riproposto una scena che in provincia di Caserta non si vedeva da almeno 20 anni. Questo è avvenuto, Casertace, sabato, lo ha provato, e subito dopo quel nostro articolo, ecco, la sufficienza e la presunzione che non si può accettare, le cose non sono migliorate ma, addirittura, peggiorate. Come dimostrano le fotografie che pubblichiamo stasera e che sono state scattate nella giornata di martedì, cioè l’altro ieri.
Il secondo errore probabilmente causa del primo, risiede nella decisione di nascondere ai cittadini il problema relativo alla difficoltà sopravvenuta di conferire la frazione umida dei rifiuti, cioè la più delicata, alla piattaforma Gesia Spa, l’azienda della famiglia Sorbo di Casapulla.
Prima si è pensato che la situazione si potesse sbloccare e allora via con i camion-tour al sapor di percolato in modo da tenere la monnezza ferma da qualche parte. Quando si è capito che se quei mezzi continuavano a girare, spargendo veleni in lungo e in largo, finiva che a qualcuno mettevano le manette, allora si è deciso di far stazionare altrove i rifiuti umidi. Altrove significa nelle case dei maddalonesi. Non c’è che dire, questo assessore all’ambiente, che di cognome fa Liccardo, è un genio. Leggete con quale nonchalance ha scritto ai cittadini che da oggi e, strabuzzate pure gli occhi, fino a nuovo ordine, la frazione umida, ioé gli scarti alimentari, ed altre prelibatezze organiche, non si può conferire perché la piattaforma di Gesia non riceve. Assessore Liccardo, ma questa è una soluzione? Oggi la colonnina è arrivata a 38° all’ombra con almeno 48 percepiti, domani l’effetto serra replica la sua performance. Lei pensa che una persona che paga la tassa rifiuti, possa accettare di tenere la monnezza umida in casa a fermentare a 40°? Che deve succedere che qualcuno si becchi un’infezione o si scateni un’epidemia? Guardate la politica, se in provincia di Caserta fosse una cosa seria, implicherebbe il costante richiamo, la costante attenzione, l’assidua dedizione al principio della responsabilità. Se questo è il livello della risposta ad un problema di gravità estrema di questo assessore e di questa amministrazione, è meglio che ve ne andate a casa. La politica della responsabilità dovrebbe, infatti, avere sempre un piano B, una possibilità di gestione dell’emergenza.
Sarà interessante stabilire da quanto tempo l’amministrazione comunale sapeva che la piattaforma di Gesia avrebbe sbarrato l’ingresso ai rifiuti provenienti da Maddaloni.
Situazione da approfondire. Ma già ora, leggendo questa comunicazione che offende l’intelligenza delle persone, si può parlare di un flop gigantesco.
Sapete cosa succederà assessore Liccardo? Che domani pomeriggio, se non arriverà l’autorizzazione a conferire la frazione umida, tanti maddalonesi, magari provvisti di mascherine o compiendo un sacrificio, sapendo che questo durerà solo pochi minuti, caricheranno i sacchetti sulle auto, e li getteranno nella prima cunetta e nella prima piazzola che incontreranno e nessuno li potrà redarguire. Perché obbligare una famiglia, magari numerosa, a tenere chili di monnezza organica e fermentabile in casa a 40°, è un delitto ben più grave di quello che compie una persona, che, per legittima difesa, va a gettare i rifiuti nel primo posto che capita.