LE FOTO CASERTA. Rogo nella notte: autocompattatore di Ecocar distrutto dalle fiamme

23 Luglio 2022 - 10:08

Il fatto potrebbe essere totalmente disancorato dai problemi e dalle polemiche, più o meno striscianti, che stanno accompagnando, a dieci anni di distanza dall’avvento della società dei Deodati, il passaggio di cantiere con l’azienda ischitana Isvec. Potrebbe, in modo condizionale. Non significa, dunque, che sia necessariamente così. Tra le altre cose, secondo l’accordo stretto tra nuova e vecchia azienda, la Isvec dovrebbe utilizzare i mezzi di Ecocar, la maggior parte dei quali malandati e al limite della inagibilità

CASERTA (G.G.) – Tira brutta aria nell’azienda dei rifiuti di Caserta.
Dopo ben 10 anni e un numero impressionante di proroghe, che hanno stabilito un vero e proprio record, visto che temporalmente hanno superato anche la durata del contratto originario, i Deodati, famiglia della provincia di Roma attraversata da un numero impressionante di vicissitudini anche giudiziarie, ha dovuto fare un passo indietro, avendo capito di aver spremuto come un limone Caserta, riconoscendo, ovviamente, speculati corrispettivi alla politica e alle burocrazie comunali, e che qui non c’è più nulla da spremere.
Sui 10 anni di Ecocar, sul regime fondato su Peppe la Porchetta, al secolo Zampella, abbiamo scritto e scriveremo ancora.
Ma oggi ci limitiamo a riferire un fatto di cronaca capitato stanotte nell’autoparco che si trova lungo la Statale Appia, nel tratto in cui questa collega Maddaloni a Caserta.
Un compattatore ha preso fuoco e si è autodistrutto, incenerendosi.
Scriviamo autodistrutto perché, allo stato delle cose, la versione ufficiale, seppur ancora provvisoria, ci rimanda a un caso di autocombustione. Ma proprio le tensioni di questi ultimi giorni, legate alle prime incomprensioni tra l’impresa aggiudicataria dell’appalto di un anno, la ISVEC, e i dipendenti che di qui a qualche giorno saranno oggetto del passaggio di cantiere, invita a esser cauti e ad aspettare l’esito di rilievi che la sezione specializzata in tal senso dei VdF del comando di Caserta hanno effettuato.
Un passaggio di cantiere che sta attivando molte polemiche e malcontento.
Ce ne occuperemo già da oggi, anche se vi diciamo che il motivo per cui alcune sigle sindacali, soprattutto una, sono entrate col piede di guerra risiede nella volontà, espressa dalla Isvec, di realizzare il suddetto passaggio di cantiere attraverso lo strumento digitale, virtuale, per capirci Dad, anche se in questo caso di didattica se ne vede ben poca.

Sullo sfondo c’è anche l’accordo triangolare tra le due aziende e il Comune di Caserta, per effetto del quale Isvec utilizzerà la malandatissima, scassatissima flotta dei mezzi utilizzati da Ecocar in questi anni e che, dalla mattina del 1 agosto prossimo vedranno modificate solamente le serigrafie che indicano il nome dell’impresa

Siamo abituati, perché seguiamo il complicatissimo mondo dei rifiuti a Caserta e provincia ad affrontare situazioni problematiche, che vengono sollevate rispetto a fatti tutto sommato non eccessivamente gravi, addirittura quasi irrilevanti, salvo poi comprendere che certe alzate di scuti hanno solo una caratterizzazione strumentale e sono il pannello di cortesia sindacal-istituzionale dietro al quale si nascondono, poi, molte vergogne, molte trattative inconfessabili, che innescano privilegi, familismi e relazioni borderline con ambienti e famiglie non ceto lontane dalla criminalità organizzata.
Dunque, noi di Casertace siamo i meno indicati a considerare quale ragione reale, riscontrata, il fatto così come questo si presenta in apparenza.
Non siamo però, di converso, quelli che cercano di trovare il marcio a tutti i costi, quelli che dogmaticamente ritengono che una prima evidenza, una prima verità, non sia mai la verità, positivisti.
Un mestiere faticosissimo, perché implica sforzi di studio e documentazione spesso veramente improbi per ricostruire i fili di fatti e parole che, se non permettono di affermare “la verità”, consentono di stabilire una verosimiglianza intellettualmente onesta.