Le vie della perdizione di Zannini e Magliocca sono infinite. Antonia Elia, responsabile della segreteria del primo e capo della commissione che ha assunto il secondo a Sparanise, nominata presidente del Nucleo di Valutazione alla Provincia

13 Aprile 2023 - 13:52

La legittimità dell’atto firmato dal dirigente del comune di Sparanise, entrato in servizio a seguito della procedura concorsuale guidata da Elia, non è discussione. E’ evidente, però, che questa è una nomina, non voluta, ma fatta direttamente da Zannini e che Magliocca docilmente ha firmato

CASERTA (g.g.) – Per carità, stavolta nessuna polemica legata ad una eventuale questione di legittimità dell’atto amministrativo erogato dal presidente della Provincia Giorgio Magliocca.

Questo perché la colpa delle porcherie che, una dietro l’altra, si stanno succedendo nelle stanze dell’ente casertano sono soprattutto colpa della scelleratissima legge Del Rio, che il Parlamento, finalmente, sta modificando, dopo che il referendum di riforma costituzionale, costato in pratica la carriera politica a Matteo Renzi, ha riconsegnato sostanzialmente alla potestà elettorale del popolo sovrano.

Di qui a un paio d’anni, c’è chi parla addirittura del 2024, cioè di una scadenza a 12 mesi, sarà l’intero corpo elettorale di Caserta e provincia ad eleggere il presidente provinciale e il consiglio, riducendo, in questo modo, i poteri oggi spropositati e di fatto anti democratici che la citata legge Del Rio ha attribuito, sciaguratamente prima del referendum costituzionale, ai Magliocca di tutta Italia.

Questi governano per decreto. E fanno letteralmente il bello e cattivo tempo, non avendo neppure la preoccupazione di “apparare” i vari consiglieri, così come si faceva una volta, visto che l’organo rappresentativo dei vari territori non può più sfiduciare e mandare a casa il presidente, al quale basta vincere solo un’elezione-barzelletta, aperta unicamente a tutti i consiglieri comunali, avvezzi, in quanto tali, ad ogni compromesso e che, dunque, danno vita ad eventi elettorali inquietanti, trasformatisi, ormai, in un vero e proprio mercato delle vacche.

Dunque, in linea di principio e a rigor di norma, nulla possiamo obiettare intorno alle nomine dei componenti del nucleo di valutazione della Provincia di Caserta.

Giorgio Magliocca poteva farle per decreto e decreto è stato.

Detto ciò, veniamo al fatto politico. Se abbiamo scritto questo articolo, non è per ripetere sempre la stessa cantilena sui rapporti impropri, se non addirittura inconfessabili, tra il presidente Magliocca e il consigliere regionale Giovanni Zannini.

Lo abbiamo fatto perché, seppur essendo abituati alla simpatica faccia di bronzo del presidente, ogni tanto glielo dobbiamo dire che lui, seppur, ripetiamo, erogando una certa simpatia, sta alla sincerità come il dittatore nordcoreano Kim Jong Un sta alla democrazia.

Il Magliocca, ogni tanto, per confondere un po’ le tracce, mette in giro la frottola su una presunta conquista, da parte sua, di una rinfrancante autonomia politica rispetto ai diktat di Zannini, che chiede ed ottiene per se stesso ma anche per il governatore della Campania Vincenzo De Luca, visto che i 21 mila e passa voti che il mondragonese ha ottenuto alle elezioni regionali 2020 sono finiti tutti nel mulino del governatore, il quale ancora oggi li usa per far paura al Partito Democratico e alla nuova segretaria Elly Schlein, dicendo che se lei non lo ricandiderà per la terza volta, allora lui si ricandiderà lo stesso, anche in alternativa al PD con l’obiettivo di vincere e, in subordine, di far perdere il partito che, a quel punto, lo avrebbe emarginato.

Veniamo alla notizia. Sapete chi presiederà il nuovo Nucleo di Valutazione dell’Amministrazione Provinciale di Caserta? Naturalmente (usiamo l’avverbio in posizione impropria, ma ci siamo portati avanti sull’argomento) Antonia Elia, da qualcuno chiamata Antonella, omonima speculare della conosciuta soubrette.

Vedete, quando scriviamo articoli del genere, abbiamo bisogno quasi sempre di operare una forzatura logica. Della serie: com’è del tutto evidente…come risulta chiaro da questo fatto…eccetera eccetera.

Il politico, infatti, cerca di salvare la forma e di non esporsi in maniera sfrontata. Mettiamo che Antonia, Antonella, Elia avesse a suo tempo svolto la funzione di Segretario al comune di Mondragone, con la benedizione di Giovanni Zannini che, ricordiamo bene, quando usciva anche una sola virgola che potesse mettere in cattiva luce la Elia, saliva e scendeva le scale di CasertaCE fino allo sfinimento. Svolto questo incarico, la Elia, rimasta magari in grande feeling con lo Zannini, è andata in comune della provincia di Napoli o anche in comune della provincia di Caserta non “zanninizzato” (che in realtà sono molto pochi).

Se fosse successo questo, potremmo dire che Magliocca ha nominato come presidente del nucleo di valutazione una persona vicina a Zannini. In poche parole, saremmo stati costretti ad utilizzare la classica forzatura logica di tipo deduttivo di cui prima.

No, la “nuova politica”, ovvero quella di Zannini e Magliocca, quella di Russo Center e di Villa Giuffrida a Santa Maria dell’Incaldana, è totalmente priva di ogni inibizione.

D’altronde, la magistratura, dopo tutti i casini che ha combinato da Tangentopoli in poi, ha fatto decisamente un passo indietro e, quando c’è da indagare sui politici, i cassetti si riempiono di fascicoli di informative dirottate in un binario morto.

Mettiamo che vent’anni fa Riccardo Ventre, presidente della Provincia al tempo, avesse nominato presidente del nucleo di valutazione il capo della segreteria politica di un consigliere presso la regione Campania. Sarebbero esplose le polemiche e tutti gli altri politici si sarebbero rizzelati. E comunque Ventre, ma anche De Franciscis e Zinzi, nessuno di questi ascrivibili alla categoria delle mammolette ingenue, avrebbero incrociato un’operazione come questa.

Un’operazione che permette al giornalista di liberarsi anche dall’onere di presentare la notizia con la classica forzatura deduttive. Questa qui, cioè la Elia, è oggi, allo stesso momento, punto di riferimento della segreteria politica di Zannini alla regione Campania e presidente del Nucleo di valutazione. Ergo, e chiudiamo il sillogismo, questa è una nomina, non voluta, ma fatta direttamente da Zannini e che Magliocca docilmente ha firmato.

E allora Magliocca è una vittima. No no, quale vittima. La politica senza inibizioni sposta il confine della perdizione molto più al di là di quello segnato dalla relazione tra la carica di responsabile della segreteria politica di Giovanni Zannini e quella di presidente del nucleo di valutazione alla provincia di Caserta.

I lettori più attenti di questo giornale dovrebbero ricordare un fattarello avvenuto a Sparanise un anno prima delle ultime elezioni provinciali.

Giorgio Magliocca partecipò ad un concorso, una cosa aumm aumm chiusa in poche battute, con la vittoria per k.o. alla prima ripresa del Magliocca il quale, da quel giorno, è divenuto un dipendente del comune caleno, confinante a quello di cui è sindaco, Pignataro Maggiore, e con tanto di contratto categoria D.

Ovviamente, si è messo in aspettativa, andando a togliere un posto a chi, magari, disoccupato lo è per davvero.

Vediamo un po’ se indovinate chi era la presidente di commissione di quel concorso? Sapete una cosa, non ve lo vogliamo neanche scrivere.