L’EDITORIALE. Vi spieghiamo punto per punto perchè quella di Velardi in zona Asi è una pagliacciata e perchè la risposta della Pignetti è totalmente inadeguata
27 Giugno 2018 - 18:03
MARCIANISE (G.G.) – Due persone delle istituzioni dovrebbero avere la serietà di assumersi le responsabilità proprie delle funzioni che esercitano.
Considerandole a priori competenti della materia di cui si occupano o dovrebbero occuparsi, uno si aspetterebbe un po’ di più rispetto alle prese di posizone a dir poco deludenti che da stamattina accodano la presidentessa Raffaela Pignetti al premio Pulitzer vivente Antonello Velardi.
Velardi ha il suo stile. Butta il sasso e ritira la mano. Sa che questo territorio è talmente debole da un punto di vista culturale che, al di là di Casertace, non ci sarà nessuno che gli domanderà: “Sindaco, ma chi sono le aziende della zona Asi che inquinano, chi sono i signori della monnezza?”. E dato che è lì, ci dica pure chi è il giornalista camorrista per il quale, in piena solidarietà e in
Siccome lei, sindaco, come tutti i geni, è un po’ lunatico, oggi mi ha costretto a scrivere un articolo in cui davo ragione alla Pignetti e torto a lei, che è andato all’attacco proprio dell’attuale governance dell’Asi.
Ma in qualsiasi posto d’Italia lei verrebbe spernacchiato nel momento in cui, da sindaco di una città importante, non si assume la responsabilità di fare nomi e cognomi e soprattutto di denunciare all’autorità giudiziara quelle aziende che a suo avviso inquinano, risultando dunque tecnicamente criminali.
E invece le permettono di fare il solito cabaret. Vede, c’è sempre un’argomentazione di contenuto quando questo giornale esprime dei rilievi concreti, forti, nei suoi confronti.
Se lei si comportasse come si comporta un vero uomo delle istituzioni, Casertace gliene darebbe atto.
Per cui il titolare della Lea Srl si sente chiamato in causa dalle azioni dei vigili urbani, che tartassano i camion che arrivano presso il suo impianto.
Ma Velardi non l’ha mai nominato. Questo sapete a che cosa è dovuto? Al fatto che il sindaco non ha nessuna sicurezza relativamente alle sue ragioni.
Al contrario, lui non si pone proprio il problema delle ragioni, gli basta lo show, l’esposizione mediatica, la cocomerata del presidio in compagnia, stamattina addirittura il camioncino del baccalà.
Non gli interessa lavorare sui documenti per arrivare ad una giusta denuncia di chi inquina. Quel che gli preme è solamente la promozione di sè, in un contesto in cui l’opinione pubblica, ancor più colpevole di lui, non si pone una sola domanda sul suo comportamento.
Per quanto riguarda la Pignetti, ci vediamo costretti, purtroppo, a fare marcia indietro rispetto agli elogi di stamattina, perchè ritenevamo che almeno lei avesse espresso il nome dell’impresa che non è in regola e che, secondo lei, svolge la sua attività “in maniera illegittima“.
Così facendo, gli unici seri, ovvero noi, che cavolo ce lo leggiamo a fare il regolamento dell’Asi rispetto alle competenze e ai poteri degli organi consortili in relazione ai requisiti che un’azienda deve avere per essere considerata regolarmente affiliata ed operante nel Consorzio Asi di Caserta?
Siamo a un livello bassissimo, sia come cifra istituzionale, sia come competenze sulle materie specifiche. Questo senza voler certo mal considerare le due persone che hanno solamente il problema di non saper svolgere, a nostro avviso, la funzione alla quale sono stati destinati.