Lo spaccio di hashish e cocaina nella città del Foro: Cap e’ bomb in aula, incoerente e confuso

29 Ottobre 2025 - 16:18

Il procedimento trae origine da una complessa indagine dei Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, che culminò in un blitz e nell’arresto di diversi soggetti.

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Si è tenuta, questa mattina, dinanzi alla terza sezione penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, l’udienza a carico di Salvatore Merola presieduta dal giudice Giuseppe Meccariello (a latere i giudici Anna Sofia Sellitto e Raffaele Ferraro), imputato nel processo per spaccio di sostanze stupefacenti insieme a Vittorio Merola, detto Bengala, 21 anni, e Antonio Pio Salemme, detto ’o Biondo, 22 anni, entrambi originari del centro storico sammaritano.

Nel corso dell’udienza è stato escusso in videocollegamento Salvatore Merola, conosciuto come Cap ’e bomb, coinvolto in un procedimento connesso e ascoltato ai sensi dell’articolo 210 del codice di procedura penale. Il teste, tuttavia, ha riferito in modo non preciso, presentando un racconto frammentario e confuso.

Le sue dichiarazioni sono apparse agli osservatori faraginose e discutibili, tanto che i difensori degli imputati – gli avvocati Antonio Daniele e Carlo De Stavola – hanno fatto emergere discrepanze e contraddizioni rispetto agli atti d’indagine.

Già nelle precedenti udienze, le difese avevano sollevato eccezioni procedurali circa le modalità di escussione del testimone, ritenute non conformi alle garanzie di legge. Il collegio aveva accolto tali eccezioni, sospendendo l’audizione e disponendo un nuovo esame, che si è poi tenuto con le modalità previste.

Durante la fase istruttoria, Merola aveva reso dichiarazioni pesanti, ammettendo di aver creato un vero e proprio “market della droga” nel proprio appartamento ai Palazzi Noviello, dove si occupava personalmente della vendita di cocaina, mentre per la distribuzione dell’hashish si sarebbe avvalso di intermediari.

Secondo la ricostruzione accusatoria, sostenuta dal sostituto procuratore Carmen D’Onofrio, gli imputati Merola e Salemme sarebbero stati protagonisti di una lotta per la supremazia nello spaccio di stupefacenti – in particolare cocaina e hashish – nel centro storico della città del Foro.

Il procedimento trae origine da una complessa indagine dei Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, che culminò in un blitz e nell’arresto di diversi soggetti.

Il collegio giudicante ha disposto il rinvio del processo al prossimo dicembre, udienza in cui è previsto l’esame degli imputati.