L’ombra dei Casalesi sul business dei cocomeri. Nicola Schiavone: “25mila euro a stagione per garantirsi il monopolio nella produzione e vendita”. Le tensioni con Enrico Martinelli e l’intervento di Nicola Panaro

5 Settembre 2025 - 14:01

La somma sarebbe stata sborsata dal sanciprianese Francesco Paolella

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CASAL DI PRINCIPE – Dai racconti di Nicola Schiavone, figlio del capoclan Francesco Schiavone ‘Sandokan, collaboratore di giustizia dal 2018, emerge il presunto ruolo di Francesco Paolella, commerciante di cocomeri di San Cipriano, nelle attività imprenditoriali connesse alla famiglia mafiosa.

Secondo Schiavone junior, Paolella prendeva in affitto i terreni del padre boss e versava 25mila euro a stagione per garantirsi il monopolio nella produzione e vendita dei cocomeri sotto protezione del clan, generando tensioni interne tra membri del gruppo: Enrico Martinelli, pretendeva, infatti, la gestione esclusiva dei rapporti con Paolella rivendicando l’origine sanciprianese, come lui, del commerciante. A risolvere la disputa -sempre secondo il racconto del figlio di Sandokan – l’intervento di Nicola Panaro, arrivando a un accordo sulla spartizione degli introiti.

Paolella finito ai domiciliari lo scorso lunedì, dietro l’inchiesta che ha portato in carcere Antonio Schiavone, perché, secondo i carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, avrebbe acquistato 9 ettari di terreno e un fabbricato riconducibili a ‘Sandokan’, fittiziamente intestati a un prestanome, in piena consapevolezza della loro provenienza mafiosa. Le dichiarazioni di Schiavone e le accuse saranno valutate nei gradi di giudizio fino a eventuale sentenza definitiva.