L’OMICIDIO DEL SINDACO. Dopo quasi 7 mesi è libero il colonnello Fabio Cagnazzo. E l’ex brigadiere Lazzaro Cioffi vince al Riesame, ma resta in cella per una storia di droga e camorra

23 Maggio 2025 - 15:25

Stesso provvedimento per Giuseppe Cipriano. Tutti e tre sono accusati di aver partecipato, in concorso, all’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore di Pollica. Il Riesame ha dovuto tener conto dei motivi, di cui abbiamo già scritto diffusamente, dell’annullamento della misura cautelare della corte di Cassazione

AVERSA/MADDALONI – Ciò che la corte di Cassazione aveva sancito (CLICCA E LEGGI) quando, qualche settimana fa, rese pubblica la sua decisione di annullare con rinvio il provvedimento di custodia cautelare in carcere per il colonnello dei carabinieri, Fabio Cagnazzo, è dovuto essere recepito dal tribunale del Riesame di Salerno che, attraverso una sezione diversa da quella che a suo tempo aveva confermato l’ordine di custodia cautelare in carcere firmato da un gip del medesimo tribunale, per l’omicidio dell’allora sindaco di Pollica, Angelo

Vassallo.

Per cui, oggi, il Riesame ha deciso che Fabio Cagnazzo non merita di stare ancora confinato nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, ma deve essere liberato.

Per cui, l’ufficiale dei carabinieri che, probabilmente, sarà accusato del concorso per l’omicidio Vassallo nel processo che si terrà al tribunale di Salerno, potrà difendersi da uomo libero.

La lunga detenzione cautelare era stata determinata dalla gravità della contestazione e anche dall’aggravante camorristica, visto che l’indagine in questione è stata realizzata dalla Direzione distrettuale antimafia attiva presso la procura salernitana.

La detenzione di Cagnazzo durava dal 7 novembre scorso.

Stessa decisione il tribunale del Riesame ha assunto per Lazzaro Cioffi, difeso dall’avvocato Franco Liguori, ex brigadiere dei carabinieri, e per Giuseppe Cipriano.

Cioffi libero da misure cautelari per questa vicenda, ma ancora in carcere per la vicenda sullo spaccio di droga legato al Parco Verde di Caivano.

A decidere è stata la sezione del Riesame di Salerno presieduta dal giudice Gaetano Sgroia, coadiuvata dagli altri due giudici, Cristina De Luca ed Enrichetta Cioffi