Ma carabinieri, polizia, finanza, FBI, Scotland Yard quando intervengono a chiudere questo schifo dell’ex Consorzio Idrico. Leggete cosa scrive di nuovo l’Antitrust sull’affidamento dei servizi idrico nei comuni casertani

7 Maggio 2025 - 14:05

A fine febbraio 2024 riportammo le posizioni dell’autorità per la concorrenza, scrivendo un articolo molto duro. Ultimamente l’Antitrust è tornato sull’argomento. E aggiungiamo noi: per CasertaCe la trasformazione da Consorzio Idrico ad ITL SpA, soggetto di diritto privato, è una truffa. Serve solo ad accedere, meglio dire, a tentare di accedere al concordato preventivo con continuità aziendale, ma non c’è niente che attenga al codice civile in un soggetto che ha ricevuto in house, senza gara e senza procedura concorrenziale dalla Regione Campania, l’affidamento di tutta la filiera dell’acqua in provincia di Caserta

CASERTA – Chissà cosa penserà e cosa scriverà l’Antitrust, l’autorità per la tutela della concorrenza e del mercato, quando verrà a sapere dell’oscena – è una nostra opinione – procedura di concordato preventivo in continuità con cui l’ITL SpA ha bloccato le procedure di pignoramento già avviate da molti soggetti appartenenti all’enorme pletora di creditori.

Chissà se l’Antitrust si indignerà ancora, comprendendo ancor di più, rispetto a quanto già scritto nelle prese di posizioni dure sulla vita e le opere dell’ente presieduto da Giovanni Zannini, attraverso il suo ventriloquo politico Pasquale DI Biasio, che questa trasformazione da Consorzio Idrico a ITL SpA è un’assoluta finzione.

Si è trattata di un’operazione compiuta solamente per utilizzare il codice civile per accedere comodamente all’istituto del concordato preventivo, quando, invece, mettetevelo bene in testa, siamo di fronte ad un ente pubblico a tutti gli effetti, partecipato solo da comuni che pubblici vengono considerati dalla Costituzione Italiana, ma che, soprattutto, non ha avuto e non ha prodotto un solo atto che appartenga al diritto civile, visto che l’affidamento della gestione della filiera idrica della provincia di Caserta è stata attribuita in house, termine che potete tranquillamente leggere in una qualsiasi definizione giuridica, con un atto unilaterale dell’Ente Idrico Campano, ossia la Regione Campania, a sangue freddo e non a conclusione di un processo amministrativo basato sulla concorrenza di più soggetti economici, come capita quando di mezzo ci sono imprese che realmente rispondono e sono sottoposte al regime del codice civile.

Il 28 febbraio 2024 avevamo scritto un lungo articolo (CLICCA QUI PER LEGGERLO) in cui, annunciando un ricorso al Tar da parte dell’Autorità nazionale sulla concorrenza, che risponde al governo e al Parlamento, ci eravamo intrattenuti a lungo sull’impressionante numero di rilievi per i quali, ad avviso dei giuristi dell’Antitrust, quell’affidamento a freddo, evidentemente spinto da Giovanni Zannini attraverso i suoi due papà putativi e sodali, Vincenzo De Luca e Fulvio Bonavitacola, non stava né in cielo, né in terra.

Di quell’iniziativa dell’antitrust pubblicammo anche testo integrale, in calce al nostro articolo del febbraio 2024.

Da allora, qualcosa si è mosso. A dirla tutta, quell’iniziativa dell’Autorithy preannunciava un ricorso al Tar qualora, in sessanta giorni, non arrivassero motivazioni valide dietro la scelta dell’affidamento alla ITL SpA.

E queste non sono giunte sulla scrivania dell’Antritust che, lo scorso ottobre, ha rincarato la dose, con un’ulteriore presa di posizione, pubblicata sul bollettino dell’Autorithy uscito a febbraio 2025.

Per non allungare molto l’articolo, ve lo mettiamo a disposizione in versione integrale e .pdf in calce. In estrema sintesi, esponiamo solo un paio di concetti.

L’Antitrust attacca la combinazione di manifestazioni formali dell’Ente idrico provinciale, controllato militarmente da Giovanni Zannini, attraverso il suo superfedelissimo sindaco di San Marcellino, Anacleto Colombiano, e dell’Ente Idrico Campano.

Tante, ad esempio, carenze strutturali sulla gestione trentennale del servizio idrico integrato affidato brevi manu all’ex Consorzio : nessuna valutazione reale delle prestazioni dei gestori attuali, nessuna analisi sui costi e sulla qualità del servizio già svolto; nessun piano industriale di ITL, poiché non si capisce come e quando entrerà in funzione su tutto il territorio casertano.

Come detto, già a novembre 2023, l’Antitrust aveva espresso un primo parere critico. Tuttavia, le nuove versioni del piano approvate nel 2024, prima dal Distretto di Caserta, poi inserite nel piano regionale, non solo non hanno corretto i problemi, ma è stata addirittura estesa la durata dell’affidamento all’ITL fino al 2052 (!).

Una scelta pesantissima e gravissima, essendo stata assente una gara pubblica o la valutazione concreta sulle ragioni per non ricorrervi. Una vera e propria operazione a freddo.