MADDALONI. Vanno in pensione tre medici di base, caos e problemi per 4500 mutuati

21 Febbraio 2020 - 20:03

MADDALONI – Riceviamo e pubblichiamo da un operatore del distretto Asl di Maddaloni:

“Gentile Redazione, Vi scrivo con la speranza che possiate aiutarci a denunciare e ad accendere i riflettori su quanto sta accadendo al Poliambulatorio Medicina di Gruppo, sito in via Roma a Maddaloni. A partire dal 28 Febbraio tre medici di base facenti capo ad esso, andranno in pensione. Assolutamente nessuno vuole puntare il dito contro questa decisione, ed è più che legittima dopo una onorata carriera quarantennale ma sotto accusa è come è stata e sta venendo gestita questa situazione dal Distretto Danitario e dagli stessi medici.

A partire infatti dal 2 Marzo prossimo, circa 4500 pazienti verranno lasciati allo sbaraglio con il compito di individuare un altro medico di base. Stiamo parlando di una platea di pazienti eterogenea fatta anche di persone anziane, di malati oncologici, persone che hanno bisogno di continuità di cure e di prescrizioni mediche. Tutto questo nella più totale disinformazione, lasciando tutto al caso e al passa parola, soprattutto per quelle persone che si recano solo sporadicamente e in casi eccezionali presso il centro.

Sarebbe bastato nominare tre nuovi medici che prendessero il posto di quelli in procinto di pensione ed assegnare loro i relativi pazienti d’ufficio, assicurando quella continuità di assistenza e di terapie, tanto auspicata. Se a qualcuno non stava bene, con calma e di propria iniziativa, avrebbe potuto richiedere di cambiare medico e/o cambiare ambulatorio. Invece si è deciso di individuare due soli medici papabili, chiedendo a tutti i pazienti di portare una pen-drive per scaricare la “storia medica” con relativa terapia e di recarsi dal 2 Marzo alla ASL competente per chiedere l’assegnazione del nuovo medico.

Per chi vuole continuare a recarsi in quello ambulatorio, per i più svariati motivi, deve quasi effettuare una sorta di gara a chi arriva prima, poiché saranno coperti solo 3000 pazienti mentre 1500 resteranno fuori. Lascio immaginare la ressa che si creerà agli uffici ASL con 4500 persone che vi si dovranno recare personalmente (perché così richiesto) e contemporaneamente, ma soprattutto il profondo disagio e panico che si sta creando tra i pazienti. Sarebbe bastato predisporre dei moduli presso lo stesso ambulatorio con l’elenco dei medici di base attualmente disponibili, proprio per chi magari è disposto a lasciare l’ambulatorio o non vuole aspettare il 2 Marzo per scegliere, con il compito da parte dell’ambulatorio di inoltrarli alla ASL.
 Ancora oggi persone, alcune in condizioni di salute cagionevoli, e comunque ognuna con una propria storia, devono sentirsi bistrattate e trattate alla stregua di meri numeri, per la mancanza di semplici accorgimenti, che dovrebbe mettere in campo chi ricopre ruoli adeguati ed invece è lì a riscaldare solo la poltrona. Avrei voluto mostrarvi lo sguardo di alcune di quelle persone anziane, che hanno i figli lontani e che non sanno neanche cos’è una pen-drive, il loro senso di smarrimento e di abbandono mentre scrollavano le spalle. Stiamo parlando di assistenza medica, della necessità di fiducia e di non sentirsi abbandonati a se stessi per chi già lotta per la propria salute e non della gara accaparrarsi il posto migliore in un viaggio premio. Cordialmente”.

Un operatore