MARCIANISE. Anacleto Fuschetti ha detto no alla sanatoria sull’abuso edilizio fatto dal sindaco Velardi nella sua casa. La furia del primo cittadino che ora chiede pugno duro dimostrando che ha coperto i reati

22 Ottobre 2021 - 13:34

Giornata convulsa quella di ieri con i vigili urbani a notificare, caso più unico che raro a livello nazionale, l’atto dell’ufficio urbanistica con contestuale denuncia trasmessa alla procura della repubblica per violazione della legge sull’edilizia. Ora dovrà abbattere per legge. La reazione? Serve soprattutto a Fuschetti per capire che l’onestà, l’essere persona per bene è biologicamente inconciliabile con tutto ciò che oggi è l’amministrazione comunale di Marcianise

 

MARCIANISE(Gianluigi Guarino) Rimanemmo molto sorpresi, e come sempre, con lealtà, non glielo mandammo certo a dire, quando Anacleto Fuschetti, ingegnere di Marcianise, accettò l’offerta formulatagli, non sappiamo se per spinta e perorazione dell’assessore Pino Riccio, dal sindaco Antonello Velardi per ricoprire un posto da dirigente ai sensi dell’articolo 110 del testo Unico sugli enti locali del settore Urbanistica.

Nel nostro articolo, ponemmo la questione, a nostro avviso importantissima, della difficile coniugazione tra questo ruolo e i suoi precedenti professionali che l’avevano visto più volte impegnato, da tecnico di fiducia della procura della repubblica, a lavorare come supporto di attività di indagine finalizzate a far emergere reati contro la pubblica amministrazione.

Anacleto Fuschetti l’avevamo conosciuto direttamente in una “prima serata” di qualche autunno fa, al tavolo esterno di un bar di via Roma, a Caserta, dov’era seduto anche quello che era, a mio avviso, ed anche ad avviso di Fuschetti (almeno così diceva al tempo), uno dei migliori detectives che operano in provincia di Caserta a sostegno dell’attività della magistratura inquirente. Davanti a quel bitter, parlammo a lungo di codice penale e alla fine brindammo  alla piena applicazione delle norme che prevede e più in generale, ad una migliore salute e ad una più puntuale applicazione di tutte le leggi vigenti, in una provincia in cui il malaffare era allora, come del resto è oggi (basta vedere cosa è successo alle ultime elezioni comunali della città capoluogo), la regola a fronte della eccezione costituita dall’onestà o quantomeno dal riconoscimento che esista un punto insuperabile, al di là del quale si diventa tecnicamente delinquenti, in quanto si violano le norme di quel codice penale, a cui il sottoscritto, Fuschetti che se lo ricorderà sicuramente bene e il valoroso detective, inneggiavano.

Ecco perchè rimasi basito ed ecco perchè nessuna parola di stupore, di censura, di ammonimento risparmiai a Fuschetti in occasione della sua nomina firmata da Antonello Velardi. Lui, evidentemente riteneva che a Marcianise ci fosse un’amministrazione comunale che rigava dritto, che rispettava le leggi e che tutto sommato le critiche espresse nei confronti dei vari Velardi, Rossano, Riccio e compagnia, fossero frutto di pulsioni faziose.

Questo mi dispiacque molto, perchè Fuschetti era stato uno che, anche per il lavoro che svolgeva al servizio dello stato, aveva letto tantissimi articoli di CasertaCe e aveva dovuto riconoscere che quelle nostre produzioni, realizzate in contesti diversi da quello di Marcianise, erano state molto utili, se non addirittura preziose per l’attività degli inquirenti.

Accettare la carica di dirigente direttamente da Velardi, significava esporre implicitamente, con un marchio di legittimazione non fondato, in realtà su nessun dato storico e fattuale, una convinzione che quel sindaco fosse una persona intellettualmente e materialmente onesta e che il sottoscritto, a differenza di tutto quello che era successo in altri contesti territoriali, soffrisse, a Marcianise, di una produzione smodata di adrenalina e di agitazione che può essere frutto solamente di un astio personale.

La polemica di CasertaCe finì lì. Ma Fuschetti l’abbiamo tenuto sotto controllo, non lo neghiamo. Quando, ieri sera, ci hanno detto che aveva firmato l’atto di diniego alla richiesta di sanatoria presentata a suo tempo da Antonello Velardi per salvare la sua mega mansarda abusiva, costruita cioè in spregio alle regole e alle leggi dell’edilizia, abbiamo provato una duplice soddisfazione: da un lato, ci ha pervasi un sospiro di sollievo e abbiamo subito riconosciuto a Fuschetti una cognizione precisa del confine che passa tra quello che in qualche modo è aggiustabile, adattabile seppur con procedure amministrative un pò spericolate, e ciò che invece non è adattabile, che non si può manipolare, che non si può modificare, dato che, se lo si fa, si infrange la legge e quel famoso codice penale di cui “i tre amici al bar che volevano cambiare il mondo“, va bè non esageriamo almeno Caserta e la sua provincia, celebravano.

La seconda soddisfazione è derivata dalla evidente circostanza che nella considerazione sulla cornice generale dell’intera operazione che ha portato Anacleto Fuschetti a diventare dirigente del comune di Marcianise, noi abbiamo avuto ragione e lui ha avuto torto; lui ha avuto torto nel momento in cui ha pensato di poter mettere insieme la sua dirittura morale, la sua reputazione per la quale si è guadagnato la fiducia della magistratura inquirente di Santa Maria Capua Vetere, con quello che potremmo definire “lo stato di fatto” e l’agibilità dei luoghi istituzionali in quel di Marcianise.

Fuschetti non l’ammetterà mai, ma la reazione avuta da Antonello Velardi, per noi prevedibilissima, conoscendo da anni e avendo conosciuto ulteriormente il personaggio nella sua esperienza di sindaco, chiude la contesa tra me e Fuschetti perchè dimostra inconfutabilmente che una persona retta e corretta non potrà mai svolgere la funzione di dirigente al comune di Marcianise. Avete fatto caso, al riguardo, a quanti avvicendamenti si siano verificati negli anni di Velardi e dei Rossano? Ne abbiamo perso letteralmente il conto.

Velardi s’è arrabbiato di brutto, quando ha visto i vigili urbani notificargli l’atto amministrativo che sancisce il diniego della sua richiesta e contestuale accertamento edilizio con informativa inviata alla Procura della Repubblica per violazione degli articoli 31 e 44 del Dpr 380/01, da noi trattato centinaia di volte, meglio noto come legge edilizia. Un atteggiamento inconcepibile non è appartenuto ad esempio a chi, nel dettaglio a quell’avvocato che con una operazione persecutoria ad personam orchestrata dall’allora comandante della Compagnia della guardia di finanza, quel Bifarini, tra gli allievi prediletti del generale e mariuolo neo confesso Spaziante. Pare che il sindaco Velardi abbia convocato immediatamente Fuschetti e il vertice dei vigili urbani, chiedendo una immediata stretta su tutti gli abusi edilizi della città.

Bè, davanti ad un’affermazione del genere, ci auguriamo che Fuschetti abbia compreso il senso della sua sconfitta. L’abbia fatto da persona civile qual è, dato che il sottoscritto, notoriamente incivile, gli avrei spaccato una sedia in testa, perchè per la legge, per la sua intransigente applicazione contro chi invece la manipola ogni giorno, ci sono almeno le attenuanti generiche per chi propina, in assenza della giusta attività sanzionatoria della magistratura, un solenne paliatone che però è sempre una cosa brutta.

Dunque, al di là delle passerelle degli anni scorsi, delle demolizioni a favore di telecamera, di un paio di case di poveri cristi che non avendo santi in paradiso non si sono potuti difendere, il regime di Velardi era il seguente: se il mio abuso edilizio viene sanato o viene tollerato, ok, non rompo più le scatole a nessuno. Siccome me l’avete sanzionato e avete avviato la procedura che deve portare necessariamente alla demolizione, allora, adesso colpiremo tutti gli abusi edilizi.

Dunque, sindaco, lei sapeva che c’erano tanti abusi edilizi a Marcianise e si è girato dall’altra parte perchè ne faceva uno pure lei? Quindi se abbiamo capito bene, lei ha tollerato una situazione di illegalità coprendola letteralmente.

Non badate a queste nostre domande retoriche e a queste nostre ultime affermazioni, perchè, ripetiamo, il substrato velardiano, il retroterra (in)culturale tratto dalla peggiore Italia, lo conosciamo benissimo e ve lo abbiamo raccontato negli anni in tantissimi articoli. Velardi è l’unico sindaco della nazione in questo momento in carica che si è reso protagonista direttamente, quando sindaco non lo era, di un abuso edilizio che poi non ha provveduto a superare, a sanare di sua spontanea volontà, abbattendo quella mansarda così come avrebbe dovuto fare, senza se e senza ma, negli anni, ormai molti, in cui ha ricoperto la carica di primo cittadino che uno è portato a pensare che se questo è il primo cittadino, figuriamoci il secondo, il terzo fino al numero 40mila di Marcianise.

Ma noi ormai sulle analisi relative a questa città non ci arrabbiamo più di tanto, perchè l’esito delle elezioni dell’anno scorso, la dice lunga sul percorso accidentato, spesso veramente inagibile che conduce alla creazione di un minimo di presa di coscienza, di opinione pubblica, di autonomia di giudizio da parte dei cittadini di questo comune. Non lo vogliamo certo colpevolizzare quel 50,8% che ha votato Velardi. Però, non vogliamo nemmeno più usare l’alibi della natura umana, della bassa scolarizzazione. Perchè la consapevolezza, avere un’idea che non riconduca direttamente alla propria tasca, al proprio tornaconto personale, rappresenta il minimo raggiunto in società molto meno sviluppate di quella italiana, campana, marcianisana.

Se leggere un articolo di CasertaCe non è la cosa più semplice del mondo, ma diversamente non possiamo fare, uno può pure una volta su 100, su mille, domandare in giro: ma la cosa che scrive questo giornale, è vera o è falsa? Questo qui si è pigliato 280mila euro dal comune per i permessi facili e spesso falsi quando ha fatto convivere la carica di sindaco con quella di caporedattore del Mattino. E’ vero o è falso? Per una volta un cittadino che ha votato Velardi, può concederci la grazia di non partire dalla fine del discorso e cioè dalla valutazione sulla moralità del sottoscritto, che prende i soldi, che è camorrista, che è drogato, semmai arrivandoci lo stesso ma alla fine di un minimo ragionamento sui contenuti dei temi esposti da CasertaCe? Non è successo mai con ognuno dei mille e passa articoli che abbiamo scritto sulla esperienza politica e amministrativa, da sindaco di Marcianise, di Antonello Velardi.

Non è che occorra un componente dell’accademia della Crusca o un professore della Sorbona per porsi questi interrogativi. E che cavolo!!! A Marcianise siete proprio duri e anche significativamente autolesionisti.

Va bè, per il momento ci fermiamo qui, ma sicuramente proporremo qualche approfondimento tra oggi e domani, a questa notizia che, lo riconosciamo, un pò ci sorprende.