MARCIANISE. Depuratore, il sindaco Velardi parte in quarta ma non sa che è amministrato dalla Procura della Repubblica
28 Gennaio 2019 - 17:12
MARCIANISE – Le cronache della politica marcianisana e i fatti rappresentati dall’attività amministrativa svolta finora, hanno dimostrato che quello del sindaco Antonello Velardi è un carattere fumantino. Si accende facilmente, sbraita, oppone resistenza e dinieghi di pancia, senza star troppo a pensare e a valutare l’opportunità della sua azione.
Prendiamo il caso dell’Impianto di Depurazione di Marcianise.
Lo scorso 23 novembre il consigliere regionale Gianpiero Zinzi fa visita all’impianto in qualità di presidente della Commissione “Terra dei Fuochi”, sollecitato dai dipendenti che chiedevano l’avvio dei lavori di adeguamento dell’impianto affidati al consorzio CoDeMar.
A questa visita segue, da parte del Comune di Marcianis,e una revoca del parere (datato 6 settembre 2018) che consentiva all’impianto di scaricare nei Regi Lagni. Anzi, Velardi minaccia addirittura di far chiudere l’impianto entro fine anno perché inquinante, affermando contestualmente che avrebbe denunciato i rappresentanti alla Procura.
Senza considerare, a proposito del parlare senza prima riflettere, che il custode giudiziario dell’impianto era la stessa Procura.
Ed infatti, all’interno dell’autorizzazione allo scarico nei Regi Lagni, alla fine rilasciata il 16 gennaio, si legge che proprio la Procura aveva convocato il Comune di Marcianise per sollecitarlo a rilasciare il parere positivo, essendo l’unico mancante, così come avevano fatto gli altri enti facenti parte del tavolo della conferenza di servizi, ovvero Arpac e Provincia di Caserta.