MARCIANISE è “La grande bruttezza”. Velardi punisce Giuseppe Golino che aveva osato esprimere una critica sul laghetto del Ring verde. Consiglieri di maggioranza, non fatevi più umiliare

9 Giugno 2021 - 13:58

MARCIANISE – Non è che possiamo stendere sempre le solite premesse su Velardi. Il soggetto è quello che è.
Fa il sindaco, legittimamente, in base ad un mandato democratico attribuitogli dal 50,8% dei marcianisani.  Per cui è inutile reiterare  antefatti di tipo socio-psico-antropologico.
D’altronde ci sono degli eventi che parlano da sé e la dicono lunga su come “questo qua” valuti la natura e il contenuto della relazione tra il potere esecutivo, esercitato dal sindaco, dalla giunta  nella quale il sindaco è incorporato, e il potere di indirizzo del consiglio comunale, di chi lo compone, e dunque di ogni singolo consigliere, di ogni singolo titolare del mandato popolare che è costretto a  stare zitto e mosca, a meno che il Velardi  non lo autorizzi a parlare, per il solo fatto di appartenere ad una maggioranza  nella quale peraltro è entrato per proprio merito, recando a Velardi voti di preferenza personali, la cui rimobilitazione in sede di ballottaggio è diventata decisiva per le sorti dello stesso.
Il giorno 7 giugno, cioè lunedì scorso,  il consigliere Giuseppe Golino ha pubblicato un post, che riproponiamo integralmente in calce, corredato da una efficace documentazione fotografica in cui, rivendicando la qualità e la quantità del lavoro che la Protezione Civile da lui guidata svolgerebbe nel territorio comunale, si è lasciato andare a qualche innocente battuta, indubbiamente critica ma non certo dirompente, su come l’amministrazione comunale, di cui, almeno sulla carta  non è servo ma semplicemente interlocutore da una posizione di appoggio politico legato al mandato ricevuto, rispetto alle tematiche ambientali.

Ma cosa ha detto in sostanza Giuseppe Golino?

Inutile mettere in opera iniziative come gli Eco Days, che sono già in corso, con l’organizzazione dell’amministrazione comunale, se poi non si è capaci a porre rimedio a un mastodontico sperpetuo, indegno di far parte neppure di un girone infernale, qual è il laghetto del Ring verde, trasformato in discarica, in una roba proprio brutta, ma brutta brutta sul serio, che riflette la “grande bruttezza” che connota ispirazione, ragion d’essere, atteggiamento e contenuto espressi da questo sindaco e dalla sua giunta.

Apriti cielo. Giuseppe Golino ha postato il suo intervento alle 16:09 e, ipso facto, il sindaco, probabilmente dopo pochi minuti, ha scritto e firmato un decreto che – leggetelo qui in calce – è una sorta di emblema della sgangheratezza logica.

Evidentemente era talmente agitato e desideroso di far capire quanto lui sia “massiccio”, virile, sceriffo, rispetto a ogni minimo spiffero di dissenso, da aver deciso di buttare su carta, pur di fare in fretta e lavare l’onta subita dalla critica di Golino, due o tre concetti raffazzonati e  scontatissimi, in cui riproduce la nota normativa che regola le figure dei cosiddetti consiglieri comunali delegati.

Fatta la premessa, cioè detto che il sole sorge ad est, Velardi ha chiuso il decreto dicendo che toglie la delega a Golino, e sapete perche? Perchè il sole sorge ad est, in pratica, perchè lo dico io punto e basta. Ovviamente, senza fare alcun riferimento, dimostrando il “solito” rispetto per l’istituzione che rappresenta, ai motivi per cui ha operato questa scelta, ma limitandosi solo ad affermare la titolarità di potestà sulla stessa, che poi è come scoprire l’acqua calda.

In pratica, a Golino, che aveva scritto che la Protezione Civile è una sorta di oasi nel deserto di una infelice gestione amministrativa dei temi dell’ambiente, è stato strappato il fiore dall’occhiello.

Brutalmente, arrogantemente e senza una spiegazione.

Ancora oggi si fa fatica a capire come delle persone normali, non fissate con il concetto di amor proprio, ma disponibili a farsi guidare da un tizio che ritengono un leader, possano sottostare a tutto ciò e sopportare umiliazioni di questo genere.

Quando diciamo che al Comune di Marcianise c’è ormai qualcosa che non ha più a che vedere con il minimo sindacale del raziocinio, ci riferiamo a fatti come questo. Ma avete mai visto in Italia un sindaco che per una critica esposta in maniera educata da un suo consigliere comunale lo priva della delega con un decreto vergato in tutta fretta pochi minuti dopo?

Non scomodiamo paragoni impropri e troppo impegnativi rispetto alla esiguità della materia trattata e soprattutto di chi questa materia popola. Ma Hitler una cosa del genere non la faceva perché l’avrebbe considerata una stronzata, rimandando a un momento più opportuno la “regolazione dei suoi conti”.

A Marcianise abita una caricatura nazi-fascista. Chi conosce anche in maniera elementare il significato della parola democrazia dovrebbe andare sotto al Comune e manifestare, con gli strumenti che la Costituzione garantisce, contro questa deriva divenuta ormai pericolosa e delirante.

A Golino, con il quale non siamo stati certo teneri sulla vicenda della Pro Loco, diciamo che oggi non si può nemmeno più discutere degli atteggiamenti del sindaco in funzione delle sue risposte caratteriali al principio dialettico che lui disprezza.

Siamo, infatti,  andati oltre e siamo entrati nel perimetro dei diritti dell’uomo. Non fatevi umiliare.

Potete anche non assumervi la responsabilità di mandarlo a casa. Ci sta, infatti, che possa rimanere al suo posto. Ma dimettetevi, in modo che, altro giro altra corsa, a proposito dei giostrai, possa arrivare in consiglio qualcun altro più riposato e pronto, a sua volta, a “farsi passare addosso”.

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QUI SOTTO IL POST DI GOLINO