MARCIANISE. Estorsioni ai danni della ditta delle pompe funebri, definitiva la condanna per il fratello e il figlio del boss Domenico Belforte

26 Giugno 2020 - 15:18

MARCIANISE (red.cro.) – Pochi giorni fa, la corte di Cassazione ha reso note le motivazioni con cui ha respinto i ricorsi presentati da Benito Belforte, 48 anni e Salvatore Belforte, 35 anni. Entrambi di Marcianise e legati al boss Domenico Belforte. Infatti, Benito è il fratello, mentre Salvatore è il figlio.

Il rigetto del ricorso da parte della Suprema corte ha reso definitiva la sentenza di secondo grado con cui Benito e Salvatore Belforte sono stati giudicati colpevoli di concorso in estorsione ai danni di una ditta di pompe funebri, commessa col metodo mafioso, al fine di agevolare il clan. Questa situazione ha provocato l’arresto, lo scorso 14 maggio, di Benito Belforte, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di S. Maria Capua Vetere per scontare la pena residua, circa 5 mesi di reclusione. Il fratello del boss e il figlio erano stati condannati nel gennaio 2019, rispettivamente 2 anni ed 8 mesi ed 8 anni di carcere, con sentenza della Corte d’Appello di Napoli.

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